Editoriale – Inter, una vittoria da provinciale

Tranquillizziamo Stramaccioni, prima di parlare ci siamo sciacquati abbondantemente la bocca. Abbiamo appena terminato i gargarismi e quello che stiamo per dire non ha intenzioni dispregiative. Quella nel derby è la più classica delle vittorie da provinciali.

Subito in vantaggio, i nerazzurri si sono tirati indietro (neanche troppo) chiudendo tutti i varchi, speculando sul vantaggio e rischiando il minimo sindacale. L’espulsione di Nagatomo (eccessiva) gli ha tolto anche l’ultimo alibi evitandole anche l’onere di dover almeno far finta di attaccare. Tutto sommato, però, non era necessario, perché il povero Diavolo non aveva la forza di scalfire il muro eretto da Samuel e compagni.

Qualitativamente parlando, è stato un derby poverissimo (non si ricorda un gesto tecnico degno di nota): doveva essere la gara di Cassano ed El Shaarawy (due tra i più deludenti), alla fine il protagonista è stato Samuel. Tra le file rossonere, alla fine, si deve cercare il meno peggio: Montolivo se non altro ce l’ha messa tutta, Bojan ha fatto vedere qualcosina, Boateng (pur sbagliando tanto) sembra quanto meno sulla via del recupero dall’apatia mostrata nelle prime uscite.

Decisamente troppo poco, però, per ambire a qualcosa d’importante. Se è bastata un’Inter compatta, decisa e senza fronzoli per avere ragione di questo Milan, è chiaro che i tifosi rossoneri non possono guardare al futuro di questa stagione con ottimismo. Sarà una stagione lunga e durissima.

Quelli nerazzurri, invece, dopo un inizio da incubo, si ritrovano abbarbicati alla vetta con le unghie e con una vittoria del derby nel motore. A questo punto, sognare è un dovere. Gli incubi son tutti per i cugini…