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Editoriale – Italia deludente, dove può arrivare ai Mondiali?
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11 anni agoon
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RedazioneL’avventura della Nazionale italiana nelle Qualificazioni ai Mondiali 2014 si è chiusa nel peggiore dei modi. LItalia ha chiuso il girone imbattuta ma è stata protagonista di due mezze figuracce nelle ultime due partite contro Danimarca e Armenia. Semplice calo di tensione o serio campanello dallarme? Il ct Cesare Prandelli dovrà meditare a lungo sulla questione, anche perché da ora in poi non cè più spazio per i passi falsi. Reduce dal deludente mondiale sudafricano (targato ancora Lippi), la Nazionale azzurra è chiamata al riscatto in Brasile. I buoni risultati ottenuti agli Europei 2012 e in Confederations Cup lasciano ben sperare ma limpressione è che ci sia ancora molto lavoro da fare per consolidare unItalia abbastanza svogliata e inconsistente.
Per prima cosa Prandelli non sembra avere le idee molto chiare dal punto di vista tattico. Dopo i successi del centrocampo rotante, gli esperimenti di difesa a tre nelle partite più importanti (si vedano le sfide con la Spagna) e le prove non molto riuscite di tridente offensivo, Prandelli è chiamato a scegliere un sistema tattico stabile in grado di valorizzare al meglio le qualità dei giocatori selezionati. Un aspetto determinante sarà il più o meno felice adattamento del blocco Juve al progetto tattico del ct.
Sarà fondamentale in ottica Brasile recuperare inoltre le motivazioni e la cattiveria necessaria ad affrontare una competizione così difficile e condensata nel tempo. LItalia è apparsa nelle ultime uscite non molto centrata, ingenua, a tratti indolente. Gli innesti giovani promettono bene (su tutti Insigne, Florenzi e Verratti) ma per fare strada in Brasile sarà fondamentale lesperienza dei vecchi Buffon, Pirlo e De Rossi.
Su chi deve puntare Prandelli? Per ora è presto per trarre le conclusioni: la condizione fisica dei singoli elementi a maggio farà la differenza. Se la solidità difensiva può essere recuperata con il ritorno di Barzagli e Chiellini, la sterilità del reparto offensivo senza Balotelli è preoccupante. Qui entrano in gioco i grandi nomi, assi nella manica del ct: Totò Di Natale, Antonio Cassano e, su tutti, Francesco Totti.
Intanto lItalia non partirà come testa di serie. Questo potrebbe essere un problema, ma anche una risorsa dato che spesso partire come outsider ha tirato fuori il meglio dai nostri giocatori. La gestione della pressione, laffiatamento del gruppo, la voglia di vincere…è con queste qualità che si vince un Mondiale!
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