Pagelle Juventus
Editoriale Italia – Il risultato dà ragione a Prandelli, ma non è tutto oro quel che luccica
Published
12 anni agoon
By
RedazioneL’Italia ha centrato l’obiettivo: tornare da Yerevan con i tre punti, che permettono alla Nazionale azzurra di issarsi al comando del gruppo B europeo di qualificazione a Brasile 2014. La squadra di Prandelli ha mostrato sicuramente carattere e determinazione nel raggiungere il risultato, dopo il pareggio provvisorio dei padroni di casa, e questo, probabilmente, rappresenta il dato più positivo della trasferta armena. Ma non deve nascondere le ombre emerse contro un avversario non di prima fascia.
Se da un lato il gruppo scelto dal commissario tecnico, un mix fra gioventù ed esperienza, è sembrato unito e compatto, dall’altro non tutti hanno saputo rendere sul campo quanto Prandelli e i tifosi si aspettavano. Giovinco, e non è la prima volta, pur muovendosi molto fra le linee, si è dimostrato poco incisivo quando si è trattato di finalizzare la manovra.
La ‘Formica Atomica’, anche contro l’Armenia, non ha dimostrato quel cinismo sotto porta che ci si aspetterebbe da un attaccante della Nazionale. E siccome la qualità del giocatore non può essere messa in discussione, il problema nel suo caso potrebbe essere duplice: o il modulo tattico, il 4-3-1-2, lo penalizza, oppure il suo partner d’attacco, Osvaldo, non è il tipo di giocatore adatto da affiancargli.
Il fiuto del goal dell’attaccante della Roma è notevole, ma è anche vero che fra lui e il giocatore bianconero l’intesa non sembra essere delle migliori, e che Giovinco dà solitamente il meglio di sè quando può sfruttare gli spazi creati da una prima punta ‘di peso’. Il tandem d’attacco azzurro, insomma, non è sembrato ben assortito.
Se il centrocampo al momento pare essere il reparto che dà maggiori garanzie (con Marchisio unica eccezione), e Montolivo è stata in assoluto la nota più positiva, a far discutere nel day after di Armenia-Italia sono anche le scelte difensive. Il rientrante Criscito ha fatto bene a sinistra, ma Bonucci, ancora una volta, ha dimostrato scarsa attitudine a giocare in una difesa a quattro, e lo stesso Barzagli è andato in difficoltà quando si è trovato sull’uno contro uno con avversari molto veloci come Mkhitaryan. Il ritorno alla difesa a tre, adottata agli ultimi Europei, potrebbe essere la soluzione, a meno che non si voglia sperimentare altre soluzioni che non prevedano l’impiego del blocco bianconero.
Il giovane italo-argentino Roncaglia, rivelazione della Fiorentina di Montella, potrebbe essere il nome buono, assieme a quelli di Ogbonna e Astori, che hanno saltato questa sfida (il primo perché infortunato, il secondo perché non chiamato dal ct in un momento di condizione non ottimale). Un’ulteriore opzione potrebbe esser quella del rilancio di Chiellini come centrale. Al momento, comunque, sembra difficile che il ct possa avere dei ripensamenti nel breve periodo.
Sui problemi evidenziati a Yerevan dalla Nazionale, Prandelli rifletterà a lungo in questi giorni e proverà a porvi rimedio fin dalla sfida di martedì a San Siro contro la Danimarca. Perché ripeterli contro avversari di maggior caratura potrebbe costare molto, molto caro.
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”