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Editoriale Italia – Montolivo e De Rossi, messaggi per Allegri e Zeman
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12 anni agoon
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RedazioneItalia pragmatica, a tratti barcelloniana. Il 3-1 rifilato alla Danimarca non solo consente agli azzurri di fare un considerevole balzo in avanti in ottica qualificazione (ora a +4 sulla Bulgaria), ma ci lascia in eredità importanti indicazioni a livello tattico.
Tolto il primo quarto d’ora dove i ragazzi di Prandelli hanno dimostrato ancora una volta di soffrire le squadre che impostano la partita sul piano fisico, l’Italia non si è lasciata intimorire dall’aggressività danese e con il passare dei minuti è cresciuta manifestando la propria superiorità in mezzo al campo. Arginata per un momento l’asfissiante pressione dei danesi, gli azzurri hanno cominciato a prendere possesso della mediana, rischiando da lì in avanti poco o nulla.
Proprio il reparto centrale rappresenta una delle note più liete della bella serata di San Siro: il centrocampo di qualità stile Spagna funziona. Il genio di Pirlo, gli inserimenti di Marchisio e De Rossi uniti al dinamismo di Montolivo hanno permesso agli azzurri di controllare agevolmente la manovra, spezzando la diga danese formata da Stokholm e Kvist. Anche nel secondo tempo, nonostante l’ingenua e sacrosanta espulsione di Osvaldo dopo una manciata di secondi, Pirlo & Co. hanno sempre tenuto in mano il pallino del gioco, facendo così pesare meno l’inferiorità numerica.
Al di là dei gol, i giocatori che son sembrati esaltarsi di più nel tiki-taka tutto italiano sono stati proprio De Rossi e Montolivo. Il romanista, oltre ad aver corso per tutti i 90′ evidenziando così una perfetta tenuta atletica, si è sacrificato per la squadra sia in fase offensiva, sia in quella difensiva risultando poi decisivo ai fini della vittoria. Per il rossonero invece tanto movimento fra le linee a disorientare la retroguardia danese e soprattutto quell’equilibrio tra attacco e difesa che ha garantito l’essenziale copertura al centrocampo.
Chissà se ieri sera Zeman e Allegri erano seduti in poltrona a gustarsi Italia-Danimarca. Indirettamente i due azzurri hanno lanciato significativi messaggi proprio a loro: De Rossi ha dimostrato ancora una volta se ce ne fosse bisogno di essere uno di quei giocatori imprescindibili per una società che vuole lottare per grandi traguardi. Le incomprensioni tra il giallorosso e il tecnico boemo dovrebbero essere messe da parte per il bene della Roma e dei suoi tifosi, stanchi di restare a bocca asciutta da ben quattro anni a questa parte. Se in cabina di regia della nazionale De Rossi ha davanti un mostro sacro come Andrea Pirlo, nella Roma c’è un certo Tachtsidis che, con tutto il rispetto, lo juventino non lo vede nemmeno con il binocolo. Per contro, Capitan Futuro dovrebbe avere un minimo di elasticità in più e adeguarsi alle esigenze tattiche di Zeman. In questo senso, De Rossi dovrebbe prendere esempio da capitan Totti che, dopo anni da prima punta, ha accettato senza problemi di arretrare nuovamente il suo raggio d’azione defilandosi sulla fascia.
Montolivo invece, in posizione di trequartista ha dato all’Italia quell’imprevedibilità che farebbe molto comodo anche alla causa rossonera. L’ex Fiorentina ha affermato più volte che quello non è il ruolo a lui più congeniale, ma considerando il momento decisamente negativo che sta attraversando Boateng, sicuramente il centrocampista bergamasco non sfigurerebbe in quella porzione di campo. Probabilmente inserire Montolivo al posto del ghanese non costituirà la panacea di tutti i mali che affliggono il Diavolo, ma tentare non costa (quasi) nulla…
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