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Editoriale Italia – Verso Brasile 2014, la strada è quella giusta
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11 anni agoon
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RedazioneDiciamoci la verità, le sensazioni alla vigilia della Confederations Cup, relativamente alla nostra nazionale, non erano delle migliori. Le prestazioni contro Repubblica Ceca ed Haiti , in particolare, avevano sparso nell’aria pessimismo a volontà. Non che ci si strappasse i capelli per questa competizione ma, nell’ottica del prossimo Mondiale, gli auspici non erano dei migliori. Ed invece, l’esordio contro il Messico ci ha regalato una nazionale viva, caparbia e di ottimo carattere. Niente calcio spettacolo, ma tanta concretezza, sfociata poi nella vittoria conclusiva per 2 a 1. E se non fosse stato per la più unica che rara topica di Andrea Barzagli, avremmo chiuso anche a porte inviolate.
La partita contro ‘Chicharito’ e compagni ci ha fornito tanti spunti positivi. La difesa, erroraccio del singolo a parte, ha retto parecchio bene il ritorno allo schieramento a 4. A segnalarsi, tra tutti, è stato De Sciglio: questo ragazzino si conferma un potenziale campione. In pochi, a 20 anni, possono vantare una simile personalità, che và a mescolarsi ad identica bravura sia al momento di difendere che in quello di proporsi. Eccellenti anche i vari Pirlo, Montolivo, Balotelli e il tanto bistrattato (ma perchè poi?) Giaccherini: nulla di nuovo sotto il sole. Ma non è stato tutto rose e fiori: Marchisio rappresenta l’altra faccia della medaglia, quella svagata e per nulla incisiva. Il centrocampista bianconero si è confermato per l’ennesima volta a disagio in appoggio all’unica punta.
Ruolo che anche Conte gli ha cucito addosso nell’ultimo mese della stagione appena conclusasi, ma che sembra non essere fatto per il ‘Principino’, a dir poco sprecato in quella porzione di campo. Ecco perchè, dalla prossima partita, sarebbe bene pensare di avvicendarlo, magari con Cerci che, entrato in campo proprio al suo posto, ha aggiunto quel pepe che lo juventino aveva a dir poco lesinato. La qualificazione alle semifinali è comunque abbastanza vicina: basterà battere il Giappone – con tutto il rispetto, impresa non titanica – ed il gioco sarà fatto.
Ma Confederations a parte, come ‘rischiamo’ di presentarci al Mondiale di Brasile 2014? Fatta la tara del Messico (nulla di irresistibile) ed andando a vedere la qualità più che la condizione dei singoli calciatori, al momento potremmo tranquillamente ambire, come minimo, ai quarti di finale. Siamo pessimisti? Nessun pessimismo, ma non è il caso di emettere giudizi azzardati, ne’ di farci prendere da facili entusiasmi. Solo i prossimi mesi potranno dirci dove potremo arrivare realmente, senza dimenticare che molto dipenderà dalle circostanze del momento, da incroci più o meno fortunati, dall’eventuale esplosione o meno di qualche singolo talento (vedasi Under 21). Di certo il potenziale è buono, la strada è quella giusta e possiamo goderci questa Confederations in tutta tranquillità, in attesa di quel che verrà nel giugno del 2014, quando in Brasile ci arriveremo meno rilassati e con più tensione sulle spalle. Forza azzurri, avanti così!
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