Pagelle Juventus
Editoriale Jacobone – Sogno un Milan senza Allegri
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11 anni agoon
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RedazioneE’ tempo per questo Milan di tornare sul campo dopo la sosta per gli impegni della Nazionale. Interruzione del campionato odiata da quasi la totalità dei tifosi italiani perché forza una indigesta lontananza dalla propria squadra del cuore. Accade questo a tutti, meno che ai tifosi milanisti che finalmente sono riusciti a passare quindici giorni senza preoccupazioni e delusioni.
Non avrei mai pensato potesse capitare ma questo Milan non mi è mancato proprio per nulla. Vedere i nostri giocatori impegnati in Nazionale rendere il doppio rispetto alle prestazioni con indosso la maglia rossonera, non fa altro che alimentare rabbia e convinzione che il timone della squadra sia stato oramai lasciato andare irrimediabilmente.
Chi si augura la permanenza del Mister fino alla fine della stagione ha degli istinti sadomasochistici che probabilmente faccio fatica a comprendere. La teoria che senza di lui si possa andare alla deriva definitiva non è condannabile quanto il pensiero diametralmente opposto. La cosa invece di cui sono sicuro piu’ del mio nome di battesimo è quella di sognare un’altra voce davanti i microfoni delle conferenze pre e post partita.
Gli argomenti ridondanti sono infatti per il fegato del tifoso milanista letali più della mancanza di un gioco e dei conseguenti risultati. Il crollo del “progetto” ostentato dalla ex-via Turati è evidente e da alcuni previsto già alcuni anni fa quando ci davano dei pazzi. E’ sotto gli occhi di tutti e non ci interessa affatto sentirci dare ragione. Ma perlomeno vorremmo un silenzio che rispetti un lutto calcistico dei quali sono loro e solo loro gli artefici.
La società è all’alba di una nuova era e la speranza è che si costruisca un Milan con personaggi che il Milan lo amano davvero. Un Milan fatto di campo e sudore. Senza workshop e statistiche sul marketing e i social network.
Nuovi protagonisti sia in tribuna che in campo per far si che la storia del Milan possa andare avanti come tradizione merita. Si è detto spesso che i giocatori e gli allenatori passano, mentre il Milan resta.
Niente di piu’ vero ma è giunto il momento in cui tale messaggio includa anche e soprattutto i vari signori del “Siamo a posto cosi”.
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