Pagelle Juventus
Editoriale – Juve, con un Tevez così…
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11 anni agoon
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RedazioneOvviamente non avremo mai la controprova, ma la sensazione che una partita così la Juve dell’anno scorso non l’avrebbe mai vinta, è forte. Il grande problema della squadra di Conte non è mai stato quello di creare gioco e collezionare occasioni, quanto piuttosto che per concretizzarne una, ne aveva bisogno a tonnellate.
Quello, rispetto al passato, non è cambiato: la Juve attuale, pur con un Pirlo a volte appannato, altre schermato da marcature personalizzate, è comunque arrembante, generosa e spesso imprecisa, ma neanche troppo fortunata. A Copenaghen si è trovata di fronte un dopolavorista che contro i bianconeri si è trasformato in Superman, contro il Verona, oltre ad un ottimo Rafael, i ragazzi di Conte sono andati oltre tre pali e un salvataggio sulla linea. In più un’altra miriade di rimpalli, ribattute, salvataggi. Si è giocato praticamente ad una porta sola…
Nonostante questo, è terminata solo 2-1 e fino all’ultimo la gara è stata in bilico non solo nel risultato. Dire che i bianconeri nel finale abbiano sofferto è pure eccessivo, ma tenere aperta una gara che sarebbe dovuta andare in archivio dopo 20′ di gioco, è sempre un rischio. Tuttavia, come detto, visto il Vucinic lezioso e irritante entrato in campo e Giovinco elettrico ma anche impreciso, se in campo non ci fossero stati Tevez e Llorente, probabilmente il Verona sarebbe uscito dallo Stadium pure col punticino.
In particolare, l’argentino s’è caricato i compagni sulle spalle e, con Pirlo marcato a uomo, ha fatto il regista e pure il realizzatore. Quando in passato si diceva che alla Juve mancava un top player, e in molti si chiedevano cosa fosse, ci si riferiva proprio a questo, ad un calciatore in grado di fare la differenza, di rompere le barricate avversarie, di prendere per mano la squadra e portarla al successo. Oltre a questo, Tevez ci mette pure quella garra che fa impazzire i tifosi.
Nella loro testa rimarrà certamente il doppio palo, sicuramente il gol, ma pure l’indomita grinta con la quale difende il pallone e la ferocia con la quale lotta per recuperarlo se, raramente, il difensore riesce in qualche modo a sradicargliela dai piedi. Tutto questo mentre altri, che rispetto a lui non hanno vinto niente, e da lui avrebbero molto da imparare, giocano con l’arroganza dei presuntuosi…
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