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Editoriale Juve Conte II la vendetta
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12 anni agoon
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RedazioneIl portagonista assoluto della giornata bianconera non poteva essere che lui: Antonio Conte. L’allenatore juventino tornava in panchina dopo un’assenza (causa squalifica) di 122 giorni.
Tanti giornalisti hanno scirtto e ddeto che col il ritorno del tecnico leccese, a Palermo non è cambiato niente. Solita Juve: aggressiva, padrone del campoe sprecona.Ed effettivamente, almeno in queste considerazioni ci viene da dargli ragione. I bianconeri hanno mostrato i soliti pregie i soliti difetti messi in scena da un anno e mezzo a questa parte.
Analizzando attentamente la partita però si nota una differenza fondamentale rispetto a tutte le altre uscite dei bianconeri: il rientro dagli spogliatoi. Nei primi 45′ minuti al Barbera, complice il terreno pesante, la pioggia e l’applicazione tattica del Palermo, la Juve è sembrata meno brilante del solito, rispettando in pieno la statistica che la voleva in difficoltà nelle gare di campionato post-Champions.
A differenza dei precedenti brutti primi tempi (Inter e Milan), al ritorno in campo la Juve è sembrata quella dell’anno scorso, arrembante e con una marcia in più fin dall’inizio. Vedi per credere nei primi 5 minuti il palo di Vucinic e il gol partitta di Lichtsteiner, che curiosamente segnò anche il primo gol dell’esperienza di Conte sulla panchina della Juve.
Tornando all’allenatore leccese, letteralmente osservato speciale grazie all’istallazione della cosiddetta “Conte-cam”, in panchina è sembrato quello di sempre. Assatanato, famelico, indiavolato. Nonostante la vittoria dei suoi, motivi per sbracciare e gridare il tecnico bianconero ne ha avuti comunque. ENel primo tempo è andato su tutte le furie per la scarsa aggressività dei suoi sulle fasce, Asamoah è rimasto in ombra per tutta la partita, ad eccezione della causata espulsione di Morganella e per le ripetute occasioni gettate al vento da Matri e Vucinic. Se il montenegrino è risultato alla fine il migliore in campo, anche grazie all’assist geniale per Lichtsteiner, l’attaccante ex Cagliari ha fallito l’ennesima opportunità concessagli; ora sarà dura capire quante ancora ne avrà disposizione da qui a gennaio. Nel secondo tempo, al gol partita ha potuto finalmente esplodere in un salto liberatorio che per poco non gli fa scappare il capello, pardon cappello. Unica nota scricchiolante di giornata sono le parole di Buffon a fine partita, che ha dichiarato di gradire più un contratto da un anno, che non quello da tre propostogli dalla società.
Il protagonista di giornata dunque non poteva essere che Conte, perchè è vero che in campo ci vanno i giocatori, ma avere l’allenatore a bordo campo e non rinchiuso in un box, è mooolto meglio.
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