Editoriale – Juve, una vittoria con tante spine

La Juve a Lione vince meritatamente. Non tanto per il gioco espresso, ma perché tra le due squadre è quella che la vittoria l’ha cercata fino alla fine. Ed è una vittoria importantissima, contro un avversario ostico, quello che ci voleva in un momento comunque difficile per i bianconeri.

Difficile perché in terra francese la squadra di Conte ha confermato alcuni problemi: fisici, prima di tutto. Alcuni uomini chiave, infatti, sembrano davvero sulle gambe: Pogba, ad esempio, solo lontano parente del fenomeno che siamo abituati ad ammirare, ma anche Pirlo e Asamoah, che inevitabilmente devono rifiatare dopo aver tirato la volata finora perché privi di un alter ego in grado di farli riposare.

Poi, però, c’è anche il fattore tattico: il Lione, come già altri hanno fatto e faranno in futuro, ha schermato Pirlo a uomo, ma pure Marchisio e Pogba, chiudendo tutte le linee di passaggio e impedendo alla Juve di manovrare. Certo, lasciavano impostare Bonucci, ma il centrale bianconero era lasciato al suo destino, visto che nessuno là davanti riusciva a smarcarsi: Pogba e Marchisio, perché controllati a vista come detto, Osvaldo perché ormai si marca praticamente da solo. Qualcosa di più ha fatto vedere Tevez, ma anche lui molto al di sotto dei suoi livelli.

Non a caso la partita è cambiata quando sono entrati Vucinic e Giovinco: il montenegrino ha fatto il Llorente (e quello che Osvaldo non è mai riuscito a fare), facendosi vedere, difendendo palla e favorendo gli inserimenti dei compagni; la formica atomica ha fatto invece il Tevez, girandogli attorno e puntando (finalmente) l’avversario diretto. Detto questo, di sicuro Conte si augura che il problema muscolare che ha costretto l’Apache ad alzare bandiera bianca, non sia grave. Perché in questo finale di stagione servirà la sua classe, ma soprattutto la sua personalità.