Pagelle Juventus
Editoriale Juventus – Che ne sarà?
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11 anni agoon
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RedazioneCome è successo una settimana fa con l’Atalanta, anche la partita con la Roma passa in secondo piano. Per vari aspetti. Su tutti l’ordine pubblico: sarà mai possibile che una classica italiana, che vede contrapposte non solo due grandi squadre ma anche l’ideologica divisione nord-sud dell’Italia, venga vissuta in quel clima da garden party tipico delle partite inglesi? Al momento la risposta è negativa. Che ne sarà del calcio nostrano? Quali riforme lo potranno salvare? Stadi di proprietà e bilanci quantomeno sani sono gli elementi basilari per ripartire, altrimenti si continua a smaniare verso i modelli di Atletico Madrid e Borussia Dortmund senza risultato.
Roma-Juve è passata in secondo piano anche per ciò che è stato il tragicomico finale: l’ha decisa Daniel Osvaldo, l’ex contestato che lasciò la capitale sbattendo la porta, l’ultimo arrivato che, un po’ come Borriello due stagioni fa, fece godere il popolo bianconero con una sola ma decisiva rete. I giallorossi puntavano tutto in questa partita, hanno incanalato le ultime stille di energia per l’offensiva finale: doveva essere la loro gara, la prova regina che avrebbe dimostrato l’infondatezza della voragine che li separa dai campioni d’Italia. Quella distanza rimane. Mentre le altre squadre hanno iniziato a perdere dopo il conseguimento del traguardo stagionale, la Juventus ha continuato a vincere.
Prima Padoin, poi Osvaldo. Sei punti da coloro che sono stati impiegati di meno da Conte. Appunto, Conte, il terzo elemento che ha rubato la scena dell’Olimpico: quell’allenatore idolatrato tutto l’anno ma biasimato in maggio semplicemente perché vuole continuare a vincere in questa società. La risposta alle frasi spigolose del tecnico salentino sul proprio futuro bianconero va ricercata dentro il suo stesso animo: è un vincente e come tale vuole sempre vincere. Che ne sarà? Conte ha paura dell’immobilismo societario dettato dalle perdite economiche stagionali, perciò gioca d’anticipo: “Questa squadra non piò vincere in Champions League, non butto fumo negli occhi ai tifosi”. È la semplice, cruda verità dei fatti.
A Roma si è vista una Juventus che non si manifestava da settimane: discreto ritmo e svariate occasioni da gol. Non è un caso se questa prestazione sia arrivata dopo quelle parole che hanno punto nell’orgoglio il cuore pulsante dello spogliatoio. Il rinnovamento in estate è necessario e oltrechè tecnico dovrà essere anche tattico: il 3-5-2 funziona in Serie A, dà la sensazione che prima o poi sfondi magari con un lancio di Pirlo o una sponda di Llorente piuttosto che un inserimento di Vidal. Ma in Europa ci vuole altro, non basta l’equilibrio e l’organizzazione: conta un’ottima preparazione atletica e un gioco più dinamico, offensivo e vario.
Alessandro Legnazzi (Twitter: @lusciandru)
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