Pagelle Juventus
Editoriale Juventus – Conte ringrazia la Fiorentina
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11 anni agoon
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RedazioneL’organizzazione è la grande madre di questa grande Juventus. Considerando tutte le gare sin qui disputate, la marcia della squadra di Conte è pressoché perfetta: quaranta punti in classifica con una proiezione di oltre cento a fine stagione, tredici vittorie, un pareggio (a San Siro contro l’Inter) e una sola sconfitta. La Sconfitta. Con l’iniziale maiuscola. Una ferita che pulsa ancora sangue stando al pensiero dello spogliatoio bianconero e di capitan Buffon: dalla tripletta di Giuseppe Rossi ai 640 minuti di imbattibilità. Qualcosa è cambiato internamente, come se fosse scattata una molla capace di ribaltare il banco: i quattro gol della Fiorentina, il Franchi in tripudio come non accadeva da diciotto anni hanno toccato il campione che è dentro ogni singolo uomo. E da lì è iniziata l’ascesa con sette vittorie consecutive senza subire gol. Un bunker.
I cinque punti dalla Roma sono stati recuperati e ora i giallorossi arrancano dietro lo specchietto retrovisore: come ha detto giustamente Antonio Conte, “Ora la pressione è sulle inseguitrici”. Quindi serata comoda sul divano, con la famiglia accanto, a vedere gli sviluppi di questo campionato che sta via via sempre più appiattendosi. Le avversarie hanno forse goduto di un credito sproporzionato a inizio stagione ma questo non è sinonimo di campionato chiuso a dicembre: vittorie esterne come quella di Parma, Livorno e Bologna sono importantissime quando la forma fisica non sarà eccellente come oggi e, soprattutto, quando la Champions League porterà via tantissime energie mentali. Prima di questo ragionamento, però, c’è da passare per l’inferno di Istanbul. Già, il Galatasaray delle vecchie volpi Drogba e Sneijder, sempre pronti a colpire quando meno te lo aspetti con una girata piuttosto che con una spizzata di testa. Occorrerà una notte stellare in Turchia per guadagnarsi il biglietto degli ottavi di finale.
La Juventus vista al Dall’Ara senza Pirlo ha previsto a sorpresa il doppio regista. Pogba davanti alla difesa e Vidal dietro le due punte. È proprio il cileno a suonare la carica dopo una decina di minuti che definiremmo “interlocutori”, nei quali i campioni d’Italia hanno preso le misure ai rossoblù e successivamente affondato il colpo. Non fosse stato per un super Curci – autore di tre miracoli su Llorente – analizzeremmo un risultato più ampio. Questa Juventus impressiona sotto due profili: il primo è la cattiveria agonistica che mette in campo, sempre superiore all’avversario, andandolo a pressare nella sua metà campo (Chiellini tocca tanti palloni quanto un centrocampista). Infine, e forse è la dote che più fa piacere a Conte, i ricambi: chiamatelo turn-over o rotazione ragionata, la squadra muta pochissimo le proprie caratteristiche pur cambiando gli interpreti. Tutti danno il meglio per emergere sapendo che dietro di loro c’è un uomo che, anziché fare gerarchie, ringrazia la Fiorentina per quella sveglia così forte.
Alessandro Legnazzi
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