Pagelle Juventus
Editoriale Juventus – Nessun dorma
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11 anni agoon
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RedazioneNon è un caso se le dichiarazioni più dure siano arrivate da Conte e Tevez, le due personalità più affamate di vittoria nello spogliatoio della Juventus. “Così non va bene, è inconcepibile regalare tante occasioni agli avversari: il posto da titolare non è garantito a nessuno”. Chiaro messaggio del tecnico salentino. Quei due punti lasciati sul campo del Verona sono come un boccone amaro difficile da ingoiare. La Juventus del primo tempo è scesa in campo nel migliore dei modi, subito aggressiva col baricentro sulla trequarti e lanciata in un pressing perfetto sui portatori di palla gialloblù; l’Hellas non ha mai avuto spazio per ripartire con Iturbe, gioiellino paraguaiano costretto a saltare l’uomo a ottanta metri dalla porta. C’era talmente foga nei contrasti che Vidal ha perfino strappato la palla dai piedi di Pirlo: la doppietta di Tevez faceva veleggiare la Signora verso un pomeriggio tranquillo, quando invece…
… quando invece la Juventus smette di giocare a calcio per specchiarsi nella sua esteriore bellezza, succede che si dimentica che le partite durano novanta minuti. Il Verona ci ha creduto e meritato ampiamente il pareggio proprio per taluni demeriti, ha accorciato Toni e equilibrato Juanito. Due capocciate dritte al cuore e all’ego dei bianconeri. “Voglio vincere lo scudetto, la classifica cannonieri non m’interessa” ha detto l’Apache, che poi ha aggiunto: “La vera Juve non gioca così”. Nella ripresa è mancata l’intensità dei primi quarantacinque minuti, le energie forse potevano essere distribuite con più raziocino; infine va risolto questo problema dei gol su palla inattiva. I campioni d’Italia subiscono gol da quattro gare consecutive in campionato, di cui tre dalla risoluzione di un calcio piazzato (Pinilla a Cagliari, Gabbiadini e Rolando allo Stadium di Torino), uno su calcio di rigore (Candreva) e un autogol (Barzagli contro la Sampdoria).
E allora nessun dorma, come il canto della celebre romanza della Turandot di Giacomo Puccini. Tutti svegli perché queste prestazioni monche tolgono fiducia al gruppo e la regalano alle inseguitrici. La Roma non ne ha approfittato, o meglio la Juve non è scappata, visto l’avversario – almeno sulla carta – più malleabile. L’affaire scudetto è una corsa a due che si risolverà ad aprile: al momento il calendario dei bianconeri è molto complicato avendo in rapida successione Torino, Milan e Fiorentina con in mezzo le due gare di Europa League col Trabzonspor. La squadra di Garcia, forte dell’assenza di coppe, ha davanti Sampdoria, Bologna e Inter. È presto per fare previsioni, quel che emerge sin ora è che gli equilibri siano spostati più verso Torino ma, come dimostrato, ci vuole un niente a ribaltare la situazione. Quindi, nessun dorma.
Alessandro Legnazzi
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