Pagelle Juventus
Editoriale Juventus – Per ora non c’è partita
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11 anni agoon
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RedazioneQuali sono gli aggettivi più adeguati per una squadra che su cinquantadue gare d’un un anno solare ne vince trentaquattro, ne pareggia e ne perde nove segnando novantanove gol e subendone trentotto? Schiacciasassi. Più che un aggettivo è un sostantivo che interviene in soccorso. La Juventus vola in Italia, si sa, però il lato sorprendente è insito nella voglia di continuo miglioramento: a inizio stagione si parlava di gruppo con la pancia piena, di trionfi che hanno narcotizzato l’animus pugnandi di questa squadra. Benché le prime uscite potessero indurre molti a pensarlo, il proseguimento della stagione ha rivelato la natura bugiarda di questa convinzione: i bianconeri viaggiano a un ritmo stratosferico e chi insegue (la Roma) deve dare tutto per tenere vivo il campionato. Contro l’Atalanta si è vista una Juventus che mai e poi mai avrebbe perso punti per strada, prima segna, rischia qualcosa e poi dilaga.
Paul Pogba ha dimostrato un’altra volta che non può giocare davanti alla difesa perché manca del tutto la velocità di giocata: deve ancora limare quel leziosismo tecnico che di tanto in tanto gli fa perdere il pallone in zone nevralgiche del campo però quando si inserisce senza palla o in fase di ultimo passaggio dà lustro a una qualità sopraffina. Così Conte, anziché invocare rinforzi a centrocampo, s’inventa Marchisio regista. Mossa azzeccata. Il tecnico salentino preferisce sacrificare i movimenti del Principino vicino alle punte (forse perché Vidal e Pogba danno più garanzie in tal senso) per fronteggiare al meglio l’assenza di Andrea Pirlo: nella pochezza del campionato italiano ci si può permettere questo e altro. L’Atalanta non ha giocato con sudditanza psicologica, altrimenti Colantuono non avrebbe inserito due giocatori offensivi mentre il risultato era di parità, solo che questa Juventus è un rullo compressore. Specie nella convinzione mentale.
Antonio Conte è riuscito nell’intento di tenere alta la concentrazione alla vigilia di una gara delicata attraverso il silenzio stampa imposto dopo essere stato citato nuovamente nel calderone del calcioscommesse. In palio c’erano tanti record e l’en plein è quasi del tutto centrato: Gigi Buffon torna a subire gol dopo 745 minuti (superato di un minuto De Sanctis ed eguagliato Marchegiani al sesto posto nella classifica assoluta) nella nona vittoria consecutiva (a dieci c’è il primato della stagione 1931-1932). Che significa tutto ciò? La Juventus può senza problemi frantumare il record di novantadue punti totali anzi, con l’ambizione che la contraddistingue, può puntare dritto ai cento. La tripla cifra. Il solo fatto che questi ragionamenti vengano a nascere a Natale fa capire quanta egemonia ci sia in Serie A, il nostro campionato è incanalato su percorso senza ostacoli per i bianconeri sul quale l’unico spartiacque è la Roma.
Alessandro Legnazzi
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