Pagelle Juventus
Editoriale Juventus – Soli…
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11 anni agoon
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Redazione“Soli, lasciando la luce accesa. Soli, col tempo che si è fermato”. Non esistono migliori versi di “Soli”, cantata da Adriano Celentano nel 1979, per definire la fuga della Juventus verso il terzo scudetto iniziata dopo il primo round di un match che potrebbe essere il main event al Madison Square Garden, se lo Stadium fosse a New York. I bianconeri hanno avuto la meglio ma la Fiorentina non ha ancora gettato la spugna. Anzi, crediamo proprio che i viola si siano risparmiati in vista del duplice confronto in Europa League: le linee compatte, i dieci uomini dietro la linea del pallone e i contropiedi sono una finzione architettata da Vincenzo Montella, allenatore con la forma mentis scolpita sullo stampo del calcio offensivo. È presto per dire chi sia favorito perché la migliore Viola si vedrà giovedì con un Borja Valero in più, il cervello che fa ruotare gli ingranaggi. Va detto che pure i bianconeri riabbracceranno la loro luce, Andrea Pirlo, dopo la squalifica di una giornata.
Con un Marchisio così, però, Antonio Conte può dormire sonni tranquilli: il giocatore piemontese ha superato l’iniziale momento che lo vedeva sempre relegato in panchina con la qualità che gli permette di essere affidabile in tutte le zone del centrocampo. Interno sinistro, all’occorrenza interno destro, trequartista a supporto della punta e, a differenza di Paul Pogba, anche metodista. Se Vidal è il classico “tuttocampista”, Marchisio è il jolly della Juventus che non può, non deve essere ridotto a rimpiazzo. Già, ma come far convivere quattro giocatori in tre posti? In ottica futura, Pirlo, non potrà garantire un alto rendimento per tre partite a settimana quindi va conservato attraverso una rotazione scientifica in ubbidienza alla sua carta d’identità; le alternative Asamoah e Isla potranno dare alternanza alle mezz’ali (il loro ruolo dei tempi di Udine) se il mercato estivo non scorporerà il reparto in questione.
È proprio Kwadwo Asamoah a essere protagonista di questo primo round con una magia. Proprio il giocatore più umile e silenzioso del gruppo, l’antitesi perfetta di Conte: stop di sinistro, gioco di suola e conclusione destrorsa (suo piede debole, in teoria) che s’infila sotto l’incrocio. Un fulmine che brucia Neto e le speranze dei toscani. È un gol stupendo, di quelli da cineteca come si diceva una volta, di quelli che verranno riproposti nelle clip come si dice in termini a noi più vicini. Il ghanese è stato bravo anche ad annullare del tutto l’azione di Cuadrado, colombiano dalla gamba veloce e dal piede caldo che piace non poco dalle parti di corso Galileo Ferraris: sarebbe perfetto nel 4-3-3 che Conte ha in mente per dare l’assalto all’Europa, non League ma a quella che vale davvero, la Champions. Per ora prende nota della quattordici vittorie consecutive casalinghe, dei legni che salvano il risultato, dei punti di distacco che diventano quattordici a undici gare dal termine. Una marcia perfetta. “Soli, la pelle come un vestito. Soli, però finalmente noi”.
Alessandro Legnazzi (Twitter: @lusciandru)
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