Pagelle Juventus
Editoriale Juventus, “Squadra che vince non si cambia!” .. o forse si?
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12 anni agoon
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RedazioneSecondo un antico adagio: Squadra che vince non si cambia, ma nonostante una Coppa appena issata al cielo a coronamento di un Campionato fantastico, dominato sotto ogni punto di vista, non passa giorno senza sentir parlare del mercato della Juventus. Il primo a farlo è stato proprio il professionista Antonio Conte che scindendosi dal Conte uomo ha lanciato un chiarissimo segnale a Marotta e ad Agnelli, chiedendo i rinforzi necessari per poter continuare a vincere in Italia e diventare realmente competitivi anche in Europa, dove il Bayern, con le sue 3 finali in 4 anni resta il modello da seguire.
Il reparto finito sotto la lente dingrandimento e che secondo tutti gli addetti ai lavori, avrebbe bisogno dei maggiori innesti è senza dubbio lattacco, che a somme fatte, non può contare su di un vero e proprio goleador da 20 goal a stagione, indispensabile per poter affrontare tutte le competizioni.
Se in porta, infatti, la Juve può contare su uno dei portieri più forti di sempre, nonché simbolo della vecchia signora e capitano anche della nazionale italiana, in difesa abbia trovato una solidità incredibile che da due anni le consente di essere la squadra meno battuta della Serie A e a centrocampo sia in grado di schierare una batteria di giocatori di assoluto livello internazionale, lo stesso non può dirsi per il reparto avanzato, dove il solo Vucinic pare rispondere allidentikit del Top-player.
I nomi che circolano e che agitano i sogni dei tifosi bianconeri, sono quelli di Higuain, Ibrahimovich e Suarez, ai quali deve aggiungersi Llorente, già acquistato a gennaio dalla Juventus e che arriverà a Torino nella sessione di luglio. Ma siamo sicuri che uno di questi giocatori da solo possa essere sufficiente per avvicinare la Juventus alla corazzata bavarese che lanno prossimo sarà allenata da Pep Guardiola? Dal mio personalissimo punto di vista la risposta è: Si, e per un motivo semplicissimo: si tratta, infatti, di giocatori che, nonostante siano considerati tra i migliori in circolazione, hanno ancora molto, se non tutto da dimostrare e molto, se non tutto per cui competere.
La Juventus di Antonio Conte è stata, in questi due anni, impressionante per il numero di vittorie, per la sue regolarità, ma soprattutto per la sua mentalità e per la sua incredibile fame di vittorie mostrata in campionato, alimentata da un allenatore Martello come Antonio Conte, motivatore vero, se ce ne è uno, e perfettamente in grado di entrare nella psiche dei suoi giocatori ed inculcare in loro la forza necessaria per vincere e lottare in ogni partita.
Gonzalo Higuain, arrivato al Real Madrid come lattaccante del futuro, che avrebbe dovuto condurre i Galacticos ad innumerevoli trofei, dopo un inizio assolutamente promettente è incappato in una serie di prestazioni non di altissimo livello, e si è visto scavalcato nelle gerarchie di Mou da Kareem Benzema, diventando di fatto una riserva, seppur di extra lusso e potrebbe trovare nella Juve la squadra del grande rilancio.
Ibrahimovich, instancabile vincitore di Campionati, anche questanno non è riuscito, allombra della Tour Eiffel, in quellimpresa, che sta assumendo sempre di più le sembianze di un incubo, di vincere la Champions e potrebbe, con un notevole sacrificio economico da parte sua, rindossare la casacca della Vecchia Signora, per ritentare per lennesima volta di aggiungere la “Coppa dalle grandi orecchie” alla sua incredibile personalissima bacheca dei trofei.
Luis Suarez, il cui talento è evidente e sotto gli occhi di tutti, non è riuscito nel corso della sua esperienza a Liverpool, a compiere quel salto di qualità che potrebbe definitivamente lanciarlo nellOlimpo del calcio mondiale, complice qualche atteggiamento non certo da Lord inglese, che ha contribuito a creargli la fama del Bad-boy e troverebbe alla Juventus un allenatore ed un gruppo perfetti per risolvere questo suo piccolo problemino comportamentale.
Qualunque dovesse essere la soluzione adottata dalla società dunque, Conte potrebbe, con la sua esperienza e il suo carisma, plasmare il suo nuovo attaccante, sfruttando la voglia di riscatto e le motivazioni personali a suo favore e a favore della Juventus, per continuare a vincere in Italia, e iniziare a farlo anche in Europa cambiando, certo, ma forse poi neanche troppo
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