Pagelle Juventus
Editoriale Juventus – Troppa tensione, eliminata con onore
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11 anni agoon
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RedazioneA un certo punto ci si chiedeva se lo Stadium avrebbe retto all’urto della tempesta che si scatenava sul cielo di Torino. Un diluvio di proporzioni bibliche che faceva trapanare qualche gocciolina dal tetto metallico. Sembra strano ma in campo c’era la Juventus ed è stato come tornare su quel maledetto campo di Istanbul. La colonna sonora di quei momenti poteva essere “You’ll never walk alone”, il coro che la Kop del Liverpool ha mutuato da un musical statunitense.
“When you walk through a storm, hold your head up high and don’t be afraid of the dark”. Quando cammini in una tempesta, alza la testa e non aver paura del buio. Lo Stadium e la squadra erano un tutt’uno, la seconda viaggiava al ritmo del battimani incessante del primo. Era come se nell’animo di ogni giocatore ci fosse la convinzione di tutti. Più forte del temporale. Ma non è bastato. In ambito europeo, ancora una volta, a farne le spese è la Juventus.
I bianconeri ci provavano con un assedio a Fort Benfica che, di fatto, si rivelava sterile. Se quattro occasioni non fanno un gol significa che qualcosa non funziona, o se funziona potrebbe farlo meglio. Non è questione di moduli, bensì di approccio mentale: in partite come queste l’allenatore della squadra favorita dovrebbe tranquillizzare l’ambiente senza passare per quella pratica da provinciale del richiamo della “bolgia”.
La partita della Juventus finiva quando Lichtsteiner mancava un aggancio davanti a Oblak dopo il classico traversone che lo smarcava dalla difesa intenta a salire per il fuorigioco. Un “No!” assordante rimbombava nello Stadium, come se quel gol lo avessero realizzato i portoghesi. La maggiore delusione nasce proprio sulla fascia destra: lo svizzero è stato l’emblema del nervosismo isterico, Vidal un fantasma con un ginocchio malandato.
In questa Europa League, come nella vita, si diceva che l’importante sarebbe stato il cammino, non la meta. Le semifinali sono una motivazione importante per continuare a migliorare questo interessante progetto, avanzato rispetto alla naturale evoluzione che doveva avere. Quella gabbia di quattordici trattini bianchi, che in gergo si chiama area tecnica, non è stata capace di delimitare un Conte furibondo con Clattenburg… manco si chiamasse Guida di Torre Annunziata.
Con questa plurima congiunzione il Benfica, interessantissima squadra che al pari dei bianconeri soffre le note della Champions League per esaltarsi in quelle della competizione sott’ordinata, si giocherà il trofeo contro il Siviglia. Senza quel sovraccarico emotivo ci sarebbe stata la Juventus ma l’incapacità di battere i portoghesi in doppia inferiorità numerica, sotto il fuoco nemico durato 180 minuti non trova giustificazioni.
Alessandro Legnazzi (Twitter: @lusciandru)
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