Pagelle Juventus
Editoriale Juventus – Un altro quaquaraquà…
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11 anni agoon
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RedazioneParafrasando Gary Lineker: il calcio è un gioco molto semplice, c’è chi parla prima di giocare e chi, invece, preferisce far parlare il campo. Arbitro di ultima, se non unica, istanza. A Barzagli certe dichiarazioni fanno rivoltare lo stomaco, ipse dixit; altre fanno sorridere per il loro carico anacronistico. Avanzare dubbi circa il favoreggiamento arbitrale di cui godrebbe la Juventus è, prima di tutto, da persone con scarsa cultura sportiva, oltrechè di una mediocrità sconfinata: chi mette in dubbio nove (e da stasera dieci) vittorie consecutive dovrebbe pensar bene di cambiare mestiere. O di accorciarsi la lingua. Antonio Conte ha impartito una dura lezione di calcio a Rudi Garcia e gettato in una vasca d’umiltà l’intera equipe giallorossa. Il tecnico franco-spagnolo è giunto ha Torino con il lodevole intento di vincere, ben venga questa mentalità, ma ha commesso un errore madornale: non ha fatto i conti con la Juventus.
Nella mediocrità della Serie A, sempre più verticizzata come la Mole Antonelliana, tanti giocatori offensivi ti fanno vincere. Spesso, peraltro. Tuttavia ci vuole equilibrio. I bianconeri hanno fatto sfogare la Roma nei primi dieci minuti attendendola col baricentro basso e le linee di gioco strette in venti metri per poi far male alla prima occasione. La densità a centrocampo ha bloccato le due arterie giallorosse, Ljiaic e Gervinho, dai quali può crearsi sempre superiorità numerica col loro poderoso cambio di passo; così Totti, inabissato da fischi, è stato isolato avendo sempre meno risorse. La Juventus ha dominato per settanta minuti col solito modus operandi, linea di difesa a ridosso del centrocampo e possesso palla a ragnatela nella metà campo avversaria. Da fattore determinante è stata la mentalità: nella classica partitella a campo ridotto che si esegue nella fase di riscaldamento, i bianconeri, erano smaniosi del pallone.
Scivolate, spintoni e agonismo. Simbolo di un approccio mentale adeguato a una gara-snodo come questa. La Roma è partita bene ma, ai suoi uomini chiave, sono saltati i nervi troppo presto. La squadra di Conte raramente sbaglia approccio alla gara e nel giro due mesi ha ripianato il distacco di cinque punti e allungato di otto. Tredici punti. Un rullo compressore che si è inceppato solo a Firenze. Adesso inizia un nuovo campionato nel quale la Juventus parte favoritissima per tagliare il traguardo davanti a tutti ma guai a pensare che sia finita: come un anno fa, i bianconeri avevano otto punti di vantaggio su Lazio e Napoli, le distanze si ridussero a quattro punti nel pericoloso scontro diretto al San Paolo. Perciò, come sostenuto a gran voce da Conte, bravi tutti ma nessuna illusione: il cammino è ancora lungo
Alessandro Legnazzi
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