Editoriale – L’Inter è una nave che sta affondando…

Accorgersi dei problemi dell’Inter oggi è esercizio fin troppo semplicistico e superficiale, ma siccome li abbiamo denotati da tempo, non ci sentiamo come quelli che, adesso, si svegliano e si accorgono di vivere un incubo. Di stasera e, forse, degli ultimi mercati, salviamo solo Handanovic e poco, pochissimo, probabilmente null’altro.

Per il resto, la squadra è totalmente priva di qualità e di un’idea di gioco: sono 11 giocatori, alcuni dei quali decisamente mediocri, buttati in campo a casaccio. Discutibili, e forse sarebbe il caso di cominciare a farlo seriamente, anche le scelte di chi siede in panchina. Non ti puoi permettere di andare a Londra per gli ottavi di Europa League come se fossi in gita turistica.

Se hai pochi giocatori buoni, almeno quei pochi giocateli. Fare turnover in questo momento, in gare così importanti, è semplicemente autolesionistico. Che preservi? Cosa controlli? Perché rinunciare agli uomini più in forma? Ci penserai quando non ne hanno più, no? Tanto più che hai pure l’alibi dell’infortunio di Milito e una panchina corta.

Ma di richieste di spiegazioni per Stramaccioni, in realtà, ne avremmo davvero a bizzeffe: a partire da Palacio in panchina (e da Pereira ancora in campo), da Chivu centrale (e Juan Jesus esterno), dai cambi incomprensibili (a Gargano e Cambiasso praticamente impresentabili).

E sì che se Alvarez o Palacio la buttano dentro invece di impietosirsi davanti a un 42enne che siamo riusciti a trasformare in un fenomeno, avresti anche potuto tappare la falla. Ma non avresti comunque salvato la faccia.