Pagelle Juventus
Editoriale – La coltellata di Pirlo
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11 anni agoon
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RedazioneProbabilmente la Juventus vista a Genova avrebbe perso in Europa. Lenta e impacciata, farraginosa e prevedibile. Merito di un Genoa disposto sapientemente dal maestro Gasperini: difesa a quattro coi centrali De Maio e Burdisso che accettano l’uno contro uno consentendo agli esterni di alzarsi e chiudere le discese di Asamoah e Lichtsteiner, le fonti da cui scaturiscono i cross per Llorente, il miglior colpitore di testa del torneo. Mosse azzeccate, bianconeri imbrigliati dentro una rete da cui parevano non aver scampo. Per i genoani è stato come salire sulla Delorean, l’auto che ti porta a spasso nel tempo, e tornare a quattro anni fa, a quel 3-2 rifilato alla Signora da Thiago Motta con un Gasp che, avvelenato, a fine gara esibì sotto la Nord un pugnetto che fece saltare un suo ritorno sotto la Mole. Le grandi squadre sono così: soffrono, anche tanto, ti danno l’impressione che le puoi buttare giù dal burrone, poi si scansano e per la rincorsa persa ci finisci giù te.
La Juventus ha dimostrato d’essere una grande squadra, non c’è che dire: ha segnato prima con Osvaldo ma il guardalinee ha annullato ingiustamente (anche se la chiamata era tutto fuorché facile), ha resistito alla tempesta di metà ripresa quando il Grifone le volava sulla sua testa come i condor fanno sulla carcassa, ha aspettato e vinto. Sono i campioni a fare la differenza, i vari Pirlo, che per ottantanove minuti viene messo all’angolo da Matuzalem, e Buffon, inoperoso per più di un’ora e capace di neutralizzare un rigore. Qualcuno ha il coraggio di dire che non sia un para-rigori… da ieri sera Calaiò ha cambiato partito. Il risultato l’hanno disegnato questi due Campioni del Mondo, questi evergreen trasversali, amati da tutti. Puoi metterci tutta la grinta, il cuore e l’abnegazione che hai ma di fronte al talento tutti riveriscono; i tre punti di Genova, per la Juventus, assomigliano molto a quelli ottenuti a Cesena col gol di Borriello (quello mai pareggiato) e col Catania grazie a Giaccherini. Vittorie scudetto.
Il Genoa lo scudetto lo vince ogni anno restando in Serie A, certezza che in questa stagione è arrivata addirittura alle idi di marzo. Nessuna sofferenza, nessuno scontro diretto o classifiche avulse… davvero una stagione da vecchio Grifo? Da adesso solo calcoli per tenere dietro la Sampdoria e agguantare quel Milan che arranca e annega in fondo alla classifica di sinistra. La rosa ereditata da Gasperini è buona, per sognare deve diventare eccellente attraverso una campagna d’acquisto, non di vendita smodata. Probabilmente la Juventus vista a Genova non avrebbe vinto in campo europeo, probabilmente nemmeno ieri sera se Bertolacci non si fosse divorato la palla gol della vita. Così giovane, così inesperto. È la seconda volta che risparmia Conte e compagni, stesso episodio durante la gestione De Caio tempo fa: viene da pensare che il centrocampista sia juventino… Mai l’ironia sarà sufficiente a lenire i postumi d’una sconfitta che nessuno immaginava di dover commentare.
Alessandro Legnazzi (Twitter: @lusciandru)
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