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Editoriale – La rivincita del calcio all’italiana
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11 anni agoon
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RedazioneDecisamente diversa, in quanto a spettacolarità, la seconda semifinale di Champions rispetto alla prima. Il giorno Real-Bayern, la notte Atletico-Chelsea. Una finale anticipata, si diceva alla vigilia, la gara, se possibile, l’ha ulteriormente confermato. Rispetto alla partita del Bernabeu, quella del Vicente Calderon sembrava quella tra scapoli e ammogliati. Eppure…
Eppure, a voler ben vedere ci sono punti di contatto curiosi: il primo, ad esempio, è che le due squadre con il maggior possesso palla, sono uscite dal campo col risultato peggiore. Atletico e Bayern hanno giocato, Chelsea e Real hanno raccolto i frutti. Decisamente diverse le gare dei blancos e dei blues, intendiamoci, ma alla fine hanno utilizzato la stessa tattica: difesa attenta e ripartenze. La squadra di Ancelotti le ha trovate con maggiore continuità (anche perché davanti ha Ronaldo e Benzema e non Fernando Torres e Ramires).
Atletico e Bayern, in pratica, hanno mostrato le stesse deficienze, e in particolare la loro incapacità di variare il tema tattico: gli spagnoli, abituati a ad aggredire e ripartire, sono andati in difficoltà quando il Chelsea ha lasciato loro in mano il pallino del gioco, chiudendo i varchi centrali e lasciando le fasce, zona in cui i Colchoneros non si sentono proprio a loro agio; dall’altra parte, invece, i tedeschi hanno trovato pane per i propri denti proprio sulle laterali, dove Carvajal e Coentrao hanno messo la museruola a Ribery e Robben.
Al Bernabeu il Bayern ha fatto più cross che in tutte l’era Guardiola al Barcellona. Cross che sono finiti tutti sulla testa di Pepe e Ramos, con Mandzukic stretto nella morsa dei due centrali merengues. Chiaro che c’è ancora un ritorno da giocare, ma è altrettanto evidente che il primo round ha premiato le difese, valorizzato il contropiede e, in definitiva, rivalutato il tanto vituperato calcio all’italiana.
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