Pagelle Juventus
Editoriale La vittoria di Strama, la sconfitta di Marotta
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12 anni agoon
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RedazioneDi solito attribuire un a vittoria ad un solo elemento è esercizio fin troppo semplicistico e tipicamente vizio giornalistico. Questa volta, però, corriamo il rischio di cadere nella retorica. Milito, autore di una doppietta, e Palacio, un gol ma anche tanto sacrificio, mani di fata Handanovic, sono state soltanto pedine nelle mani di un regista neanche troppo occulto.
Strama ha avuto il merito ed il coraggio di andare in casa della capolista con tre punte pure, senza speculare, giocandosela a viso aperto. Cosa che, ad esempio, non aveva fatto il Napoli di Mazzarri qualche settimana fa, che aveva provato ad accontentarsi di uscire indenne dal catino infernale. L’Inter ha dimostrato che l’inferno se così si può definire si può affrontare ed, anzi, se ne può uscire senza neanche scottarsi. Questa squadra deve ancora dimostrare di essere diventata grande, ma la tappa di Torino è di quelle importanti nel processo di maturità di un gruppo, le dà consapevolezza, sicurezza e autostima.
Resta da dimostrare di essere cresciuta anche mentalmente, di esser capace di affrontare e superare le difficoltà in casa, così come riesce a fare agevolmente in trasferta, senza smarrirsi o farsi prendere dalla frenesia o da improvvise distrazioni. In realtà, però, essere sotto di un goal (perdipiù irregolare) dopo meno di 30” in casa della prima in classifica, reggere botta e ribaltare il risultato, dovrebbe essere già una prova della forza mentale (e non solo) dei nerazzurri. Un esame di laure superato a pieni voti.
Anche perché, ora, la pressione è tutta sulle spalle dei bianconeri: sono gli (ex) imbattibili, adesso, a dover dimostrare di avere spalle larghe e forti per superare (forse) il primo vero momento di difficoltà della squadra. Se, però, caratterialmente ne venissero anche fuori, restano le lacune tecnico-tattiche evidenziate dalla prima sconfitta dell’Era Conte in campionato: senza Vucinic, l’attacco juventino non è assolutamente all’altezza delle grandi sfide.
Giovinco si è giocato probabilmente l’ultimo bonus, Bentdner – preferito a Matri e Quagliarella – dà probabilmente la dimensione della pochezza delle opzioni a disposizione. A gennaio, urgono interventi massicci se si vuole davvero competere. Ammesso che, allora, non sia già troppo tardi….
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