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Editoriale – Laltra Italia degli sport a squadre
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12 anni agoon
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RedazioneSi pensa sempre per prima cosa al calcio, ma negli anni ci siamo abituati prima alla pallavolo e al basket, ultimamente poi il rugby è diventanto non più solo uno sport di moda ma una piacevole abitudine, ora rifà capolino anche il tennis.
Lultimo weed end ha riportato prepotentemente alla ribalta laltra Italia, quella degli sport cosiddetti, solo in Italia a dire il vero, minori. Eh sì, perchè il rugby in Francia è qualcosa di terribilmente serio, appena superato il confine si nota subito che in giro non si vedono solo le porte del da calcio, ma anche, numerosissime, quelle riservate a chi usa le mani, e non i piedi, per passarsi una palla ovale, e non sferica.
Domenica allo stadio Olimpico di Roma lItalRugby ha dato una lezione ai vicecampioni del mondo e guadagnato ancora più rispetto nel panorama internazionale. Gli Azzurri a questo punto diventano la vera mina vagante del torneo Sei Nazioni.
Nel tennis, dopo quindici anni torniamo a mettere i piedi nei quarti di finale di Coppa Davis. Quella degli Azzurri di Barazzutti (Fognini, Lorenzi e Seppi) è sicuramente una bella vittoria, ma non dimentichiamoci che il livello del nostro tennis non si può misurare da questa competizione a squadre, neppur antica e prestigiosa.
Il tennis rimane uno sport individuale e purtroppo i risultati dei nostri tennisti maschi nei tornei che contano, quelli dello Slam, sono piuttosto deficitari da anni. Non bastano certo lottimo Australian Open di Andreas Seppi e questa vittoria sulla Croazia di Cilic a farci ben sperare per il futuro del nostro tennis. Le nostre ragazze, in termini di risultati, sono ancora molto avanti rispetto agli uomini, anni luce per il momento.
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