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Editoriale Lazio – Toni bassi, ma da primato
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12 anni agoon
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RedazioneLa vera sorpresa di questa prima parte di stagione è in realtà una conferma, quella della Lazio come una delle principali forze del campionato.
Nellera Lotito, iniziata nel 2004, forse mai come questanno i biancazzurri sono stati poco considerati nei pronostici estivi, quando la campagna acquisti/cessioni portata a termine dalla dirigenza di Formello è stata giudicata insufficiente e di basso profilo, con laggiunta della scelta di un tecnico sconosciuto ai più, il croato, naturalizzato svizzero, Vladimir Petkovic.
La Lazio ha saputo però consolidare negli ultimi anni una maturità societaria, dirigenziale e tecnica, che le permette oggi di muoversi bene sul mercato, seguendo obiettivi mirati e a volte poco considerati, riducendo al minimo i rischi degli investimenti. Il presidente Lotito ha dotato il club di una filosofia e di una strategia precise e di una solidità che molte altre squadre possono solo sognarsi.
A Roma arrivano spesso, per vestire la maglia biancoceleste, giocatori poco celebrati e in cerca di rivalsa che inseriti in squadra diventano subito importanti. E giusto sottolineare come ci siano anche un paio di calciatori fuori categoria, come Miroslav Klose, attaccante ancora oggi di livello internazionale, e il Profeta Hernanes (il suo acquisto si può considerare il più grande colpo della società negli ultimi dieci anni), dalle qualità tecniche sopraffine. Queste due ciliegine, insieme ad una rosa formata da buoni giocatori, sta confermando che si possono perseguire e ottenere dei buoni risultati sportivi a braccetto con lequilibrio di bilancio, aspetto a cui Lotito ha sempre saputo far fronte fin dal suo arrivo alla Lazio.
Ho lasciato per ultimo lallenatore, Petkovic, non perché lo consideri meno importante, ma per una semplice ragione. Dal 2007 ad oggi, la Lazio ha saputo conquistare un 3° posto (2007) con Delio Rossi e un 4° (2012, in realtà un 3° posto a pari merito con lUdinese) e un 5° posto (2011) con Edy Reja, due allenatori considerati della vecchia scuola, meno affascinanti ed esotici del croato arrivato dal Sion, ma che hanno saputo conquistare risultati di prestigio (Delio Rossi ha anche vinto una Coppa Italia, nel 2009). Non sono quindi mancate le soddisfazioni, anche recenti, con in panchina quel Reja sempre in bilico, ma capace di consolidare la squadre tra le migliori della Serie A.
Ciò conferma che il vero valore aggiunto della Lazio è la società, capace di scegliere sì i giocatori, ma anche i tecnici. Ora, per fare meglio di chi lo ha preceduto, Petkovic dovrà centrare un piazzamento Champions League come minimo e puntare al secondo posto per poter dire di essere il miglior allenatore dellera Lotito.
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