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Editoriale – Milan, Allegri o non Allegri, questo è il problema?
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12 anni agoon
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RedazioneGalliani e Berlusconi hanno confermato il mister rossonero. Per fiducia, per convinzione, per dare un segnale alla squadra.
Niente di tutto questo. Per mancanza di certezze che uneventuale alternativa porterebbe. Non una grande investitura per Allegri, non esattamente le parole, quelle pronunciate da Galliani, che un allenatore vorrebbe sentire. Fatto sta che il Milan non cambia. In passato lo ha fatto poche volte, ma per molto meno. Questa volta no.
Per evitare di pagare un doppio stipendio? Forse, ma i motivi sono probabilmente almeno altri tre.
Primo. Vi è la consapevolezza che il materiale umano a disposizione non è allaltezza della storia del Milan. Sono lontani i tempi in cui un Galliani troppo fiducioso dichiarava che la rosa, con larrivo di De Jong, era da Scudetto. Nemmeno da parte destra della classifica, si dirà. Aspettarsi qualcosa di più sarebbe lecito ma si sa che certe stagioni e certe partite nascono male e che le risposte razionali non sempre servono a spiegare la situazione.
Secondo. Gli errori individuali incomprensibili. Allegri anche contro la Fiorentina ha sbagliato. Ha fatto giocare Pato e Boateng lasciando in panchina il giocatore più in forma, Bojan e lunico vero attaccante a disposizione, perché Pato attualmente non può essere considerato nemmeno un giocatore, Pazzini. Da qui a pensare che il Papero non toccasse nemmeno un pallone e che calciasse un rigore in curva e che Mexes pensasse bene di spostarsi invece che contrastare a dovere Borja Valero ce ne passa. Allegri ha le sue colpe ma di fronte a certi errori dei singoli cè poco da fare.
Terzo. Allegri ha la fiducia del gruppo? Riesce con i suoi discorsi a dare la carica giusta? I giocatori lottano per lui? Non ci sarebbe da stupirsi se la decisione di Galliani e Berlusconi fosse arrivata dopo una bella telefonata ad Ambrosini ed Abbiati. Ora non è più un fatto tecnico. Il Milan potrà anche iniziare a giocare meglio ma senza lo spirito giusto non andrà da nessuna parte. Il gruppo deve essere compatto e se Allegri è il collante, è giusto andare avanti con lui.
Questi forse i motivi della scelta della società. Una scelta difficile in un momento delicato. Se sarà stata quella giusta lo si saprà solo a fine anno.
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