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Editoriale Milan – Cacciare Allegri sarà la mossa giusta?
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12 anni agoon
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RedazioneStrano destino quello di Allegri: da quando è arrivato al Milan ha costantemente dovuto sopportare le frecciatine, spesso dirette, di Silvio Berlusconi che, evidentemente, non lha mai preso in simpatia. E chissà se centra il sangue toscano, rosso più che mai, che scorre nelle vene dellallenatore… Scherzi a parte, se facciamo un consuntivo del lavoro fatto da Allegri dal giorno in cui è accomodato sulla panchina del Milan, ci rendiamo conto di come di cose buone ne abbia fatte eccome. A partire dallo scudetto conquistato al primo anno, quando dimostrò di non patire il salto in una grandissima piazza, assai esigente come quella milanista. Poi venne la scorsa stagione, che non fu certo particolarmente positiva, ma in cui il Milan si piazzò comunque secondo. E infine siamo ai giorni nostri, che ci raccontano di una squadra che sta tenendo ritmi straordinari nel girone di ritorno, ed è la principale candidata al terzo posto in classifica: roba che, qualche mese addietro, neppure il più ottimista tra i calciofili avrebbe ipotizzato.
Eppure il patron rossonero, colui che prende sempre la decisione ultima, non prima di avere però ascoltato il parere del fidato Galliani, pare aver già deciso: Champions o meno, Allegri saluterà la compagnia rossonera a fine stagione. Se sia giusto o meno, non è facile dirlo con esattezza. Il tecnico toscano ha sicuramente qualche colpa non da poco, come quella di essere stato il principale artefice della partenza di Pirlo, considerato inadatto al suo gioco. E però, ci chiediamo in quanti, questanno, dopo una vera e propria rifondazione, dopo un certo ridimensionamento, dopo una partenza shock, sarebbero stati capaci di riprendere in mano la situazione e portare il Milan a lottare per traguardi importanti. In pochi, sicuramente. Ecco perché, magari, prima di liquidare Allegri si dovrebbe valutare per bene ogni aspetto.
Certo, la scommessa Seedorf di cui si fa un gran parlare è intrigante assa, e sicuramente Clarence è nel cuore di Berlusconi molto più di quanto non lo sia Allegri. Ma il Milan la scorsa estate ha dato il via ad una dolorosa ricostruzione, in cui sapiente gestore delle risorse umane e tecniche è stato Allegri. Non sarebbe stato meglio, se proprio si sentiva la necessità di cacciarlo, farlo ad inizio di questa stagione, in coincidenza con la nascita del nuovo corso? Perché cambiare tecnico al secondo anno di questo processo, col rischio che si possano rompere quegli equilibri creatisi dopo un’iniziale fase di assestamento? Sono domande alle quali, probabilmente, non troveremo mai risposta, con buona pace di tutti. Allegri compreso.
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