Editoriale Milan -Clarence, da Barone Rampante a Visconte Dimezzato e Il Cavaliere è insesitente…

Tutto come prima. O quasi. La sensazione è che il vertice improvvisato tra Adriano Galliani e Clarence Seedorf abbia mischiato le già confuse carte relative ai rossoneri sollevando più dubbi che certezze in seno alla società rossonera. Da quanto è emerso dal summit blindato tenuto in via Aldo Rossi, la sensazione è infatti che Seedorf sia in bilico tanto quanto prima: saranno le due partite con Lazio e Fiorentina a decidere la sorte del tecnico olandese, reo di aver criticato la strategia societaria rossonera nel corso della riunione con i tifosi al termine della sconfitta col Parma.



A cambiare è, semmai, l’ingerenza della dirigenza nei riguardi del mister: il ruolo di Seedorf appare infatti ‘commissariato’ dalla presenza (piuttosto ingombrante) di un Adriano Galliani che non lo ha mai amato (gli ha sempre preferito Inzaghi) e che è montato su tutte le furie dopo le parole di Clarence che ha definito la rosa “per tre quarti inadeguata”. In sostanza, Seedorf avrà una spada di Damocle affilatissima che penderà sulla sua testa, da qui a due settimane. 



Insomma, un vero e proprio ultimatum al neo allenatore: girano voci che Berlusconi abbia già interpellato uno studio legale per trovare i cavilli legali per rescindere il contratto dell’olandese per giusta causa. Ma questa sarebbe l’extrema ratio di una situazione ingarbugliata e spinosa: per ora sull’olandese vigerà la sorveglianza stretta della dirigenza, che limiterà, e di parecchio, i suoi poteri sul gruppo. 



In conclusione, da Barone Rampante qual era in sede di presentazione, Seedorf è passato ad essere un Visconte Dimezzato, tanto nelle scelte, quanto nei poteri: accetterà Clarence, uomo di polso che nutre grande (forse troppa) fiducia in se stesso, ad accettare i nuovi diktat dirigenziali? Questo non lo sappiamo ancora, ma l’unica cosa certa è che, per completare la trilogia di calviniana memoria, serve solo un Cavaliere Inesistente. Appunto.