Pagelle Juventus
Editoriale Milan – Da Pinturicchio a Caravaggio
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12 anni agoon
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Redazione© foto di Agenzia Liverani
Il Campionato italiano ha perso quest’anno un interprete che per un ventennio ne è stato indiscusso protagonista, tale Alessandro Del Piero, detto Pinturicchio, ma ha trovato un campione che da anni meritava la ribalta di una grande squadra, tale Riccardo Montolivo, natio di Milano ma cresciuto a Caravaggio.
Il centrocampista dal doppio passaporto, italiano e tedesco, classe 1985, ha già maturato una pluriennale esperienza in Serie A, nell’Atalanta e nella Fiorentina, ma aspettava da tempo la chiamata di un top club e questa opportunità gli è stata finalmente concessa la scorsa estate, grazie al Milan.
Arrivato in punta di piedi, senza i clamori del colpo di mercato, passando quasi in secondo piano rispetto agli arrivi di Pazzini, De Jong ed Acerbi, Montolivo si è mostrato subito entusiasta di vestire i colori rossoneri. Ricordiamo ancora l’emozione del primo giorno a Milanello e le sue dichiarazioni alla presentazione: “Oggi primo giorno a Milanello, un’emozione incredibile. Non vedo l’ora di indossare questa gloriosa maglia”.
Ne è passato di tempo dal quel 24 luglio, oggi l’aria timida e un po’ spaesata del bravo ragazzo ha già lasciato il posto alla consapevolezza di essere diventato il vero cervello di questo Milan. Anche contro il Chievo, insieme al Faraone, Riccardo è stato il migliore in campo, offrendo ai suoi tifosi una prestazione di personalità e di classe pura. Grazie anche alla vicinanza di capitan Ambrosini, suo compagno ideale nella linea dietro ai trequartisti, l’ex-viola ha diretto l’orchestra ed ha garantito qualità ed equilibrio tattico a tutta la squadra.
Un vero e proprio leader, capace anche di sfruttare al meglio il suo ottimo tiro da fuori, e da cui il Milan non può più prescindere.
Le note positive di giornata arrivano anche dalla retroguardia dove, dopo un inizio di stagione balbettante, si sta imponendo Kevin Constant: Allegri ha finalmente trovato nella sua rosa un terzino sinistro. La prestazione contro i suoi ex compagni ha convinto anche i più scettici e quando, nel finale di gara, si è esibito nel doppio passo ha fatto quasi venire giù lo stadio. Insomma, diciamolo sottovoce, ma forse Galliani ha scovato quell’esterno che ha cercato per anni per mare e per terra.
Con lui, sempre che si confermi a questi livelli, con il Faraone, sempre strepitoso, con Bojan, ormai non più oggetto misterioso ma piacevole realtà, e con Riccardo da Caravaggio il futuro sembra schiarirsi sempre più e la classifica farsi un pò più amica.
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