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Editoriale – Milan, el segna semper lù
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12 anni agoon
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RedazioneCapita assai spesso che per i calciatori vengano coniati dei soprannomi, rappresentati da nomignoli o da aggettivi, che finiscono poi per identificarli per tutta la carriera.?Per uno di questi il soprannome era dato addirittura da una frase intera: bastava dire El segna semper lù (Segna sempre lui) per capire che si stava parlando di Maurizio Ganz, bomber di Tolmezzo (Udine) che per circa ventanni ha segnato gol su tutti i campi, in tutti i modi e con ogni squadra in cui ha militato, Milan compreso ovviamente.
A distanza di 15 anni c’è un giocatore nell’attuale rosa dei rossoneri che, pur avendo già un suo soprannome che lo etichetta alla perfezione e che gli deriva dalle sue origini egiziane, il Faraone, merita a pieno titolo di essere degnamente riconosciuto come colui che la mette sempre dentro: Stephan El Shaarawy.
E’ presto per sapere se seguirà le orme del grande attaccante degli anni ’90, di certo c’è che anche oggi contro il Genoa ha dimostrato di essere l’anima e la cura per questo Milan, ancora convalescente: è suo infatti il gol che ha deciso il match nel noioso 1-0 di San Siro.
E’ un Milan ancora malato ma con la pillola dei 3 punti importantissimi conquistati dopo 3 sconfitte consecutive, maturate tra Campionato e Champions, può sperare in una guarigione non troppo lontana nel tempo.
Alcuni giocatori sono parsi sottotono rispetto alle recenti prestazioni, ci riferiamo in particolare a Montolivo ed Emanuelson, ma proprio per questo la vittoria ha una valenza doppia. In altre partite era capitato di vedere la squadra uscire dal campo con una sconfitta immeritata, come ad esempio nel derby, oggi se il risultato finale fosse stato di 0-0 non ci sarebbe stato da gridare allo scandalo.
Certamente l’atteggiamento rinunciatario e timoroso del Genoa ha aiutato la squadra di Allegri, ma la vittoria è frutto dell’unica occasione che il Milan ha avuto concretamente.
L’azione del gol ha dimostrato come l’intendimento di Allegri, con il nuovo modulo che vuole i due esterni di centrocampo molto larghi, sia quello di sfruttare maggiormente le fasce: infatti l’unica volta che si è affondati sulla destra con Abate si è messo in condizione El Shaarawy di realizzare la marcatura che ha deciso l’incontro.
Le buone notizie di giornata arrivano anche dalla Primavera di Dolcetti, dove si è rivisto per 90 minuti Muntari: il centrocampista ghanese ha giocato quasi tutto il match nel ruolo di mediano davanti la difesa, proponendo una prova di grande agonismo ed intensità, sia in fase difensiva sia in fase offensiva, candidandosi con autorità ad un pronto rientro in prima squadra.
Tornando alla partita col Genoa, da dimenticare è stata la prova di Pato che è ancora lontano anni luce dal recuperare una condizione ottimale, ma i tifosi del Milan possono iniziare a dormire sonni più tranquilli finchè c’è un Faraone così: tanto el segna semper lù.
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