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Editoriale Milan – In ritiro ci vada la Società
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12 anni agoon
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RedazioneChiamatela allergia o intolleranza ma la Spagna continua a far male al Milan. Su 23 trasferte iberiche nelle competizioni europee, la formazione rossonera è tornata a Milano solo 4 volte da vincitrice. Lultimo successo risale al 3-2 nella fase a gironi della Champions League 2009/10 contro il Real Madrid allenato da Manuel Pellegrini, attuale tecnico del Malaga. Lultima apparizione in Spagna per Ambrosini e compagni si era conclusa con la sconfitta per 3-1 contro il Barcellona nei quarti di finale 2011/12. Il bilancio complessivo del Milan in casa delle squadre spagnole è agghiacciante: solo 4 vittorie, 6 pareggi e ben 13 sconfitte.
Questo trend si è confermato anche ieri sera contro il Malaga. Che lavversario fosse uno dei più ostici da incontrare lo avevano annunciato i numeri degli andalusi.
In campionato sono terzi dietro a Barcellona ed Atletico Madrid, pur non avendo stelle come Messi e Falcao; in Champions League continuano a non subire gol ed incrementano la striscia di vittorie casalinghe, dopo quelle nello spareggio preliminare contro il Panathinaikos e nella prima giornata contro lo Zenit.
Contro i rossoneri il Malaga non gioca bene come le precedenti prestazioni di coppa però con questa vittoria mette al sicuro il passaggio del turno e probabilmente anche il primo posto del girone.
Il cambio di modulo attuato ieri da Allegri non ha portato i benefici sperati ma non ci sentiamo di metterlo in croce, perché valeva la pena adottare dei cambiamenti per provare ad invertire la rotta degli ultimi risultati negativi.
Il problema del Milan è stato quello di essere una squadra troppo timorosa e che, con la difesa a 3 (che spesso diventava a 5), è arretrato troppo creando due linee, quella dei difensori e quella dei centrocampisti, penalizzando la costruzione del gioco e perdendo peso in attacco.
Questa mancanza va in controtendenza rispetto al Milan visto recentemente in Campionato.
Mettendo a confronto le statistiche di Lazio-Milan (3-2) e Juventus-Napoli (2-0) e prendendo in considerazione solo i dati di Milan e Juventus, ne è uscita una valutazione alquanto singolare.
Possesso palla: Milan 58,3%, Juventus 46,8%.
Tiri nello specchio della porta: Milan 6, Juventus 5.
Contrasti vinti: Milan 59,7%, Juventus 52,0%.
Totale passaggi: Milan 462, Juventus 344.
Cross: Milan 27, Juventus 27.
Premesso che non è la prima volta in stagione che le statistiche premiano il Milan, i numeri sopra riportati non sembrano numeri di una squadra in crisi, piuttosto di una squadra che non concretizza quanto crea. Purtroppo quello che conta non sono i dati statistici ma la classifica del Campionato e la classifica parla chiaro: Milan 7 punti in 8 giornate, quindi media inferiore ad un punto a partita.
Non esiste una bacchetta magica risolutrice ed un eventuale cambio di allenatore può portare maggior entusiasmo e fiducia allambiente, solo inizialmente, ma dopo anche il nuovo tecnico si troverebbe inevitabilmente a scontrare con gli evidenti problemi di rosa della formazione.
In ritiro, a nostro avviso, anziché mandarci i giocatori, dovrebbero andarci per primi il re di Giannino, Adriano Galliani e tutti i massimi dirigenti della Società.
Se in un solo anno si pretendere di risanare i conti, ridurre drasticamente il budget degli stipendi, raggiungere il pareggio di bilancio e sostituire vecchi campioni già in affanno, che andavano rimpiazzati con strategia metodica e cadenzata nel tempo, convinti di rimanere comunque competitivi, allora qualche esame di coscienza chi gestisce la società dovrebbe farselo.
Cedere Cassano allInter, con 7 milioni e mezzo di euro a corredo, per prendere Pazzini, sfugge ad ogni logica. Con 7 milioni e mezzo di euro, tenendosi anche Cassano, si manteneva in rosa, con diversi spiccioli davanzo, un certo Maxi Lopez.
La realtà dice che la classifica vede il Milan al penultimo posto, al netto delle penalizzazioni altrui ma restiamo convinti che questa squadra, pur modesta, possa tranquillamente giocarsi la zona Europa League anche con Allegri.
Nel frattempo, in ritiro vadano, appunto, i Galliani e i Braida.
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