Pagelle Juventus
Editoriale Milan Ora basta con gli esperimenti
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12 anni agoon
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RedazioneLequivoco tattico emerso nel primo tempo contro il Palermo nasce a centrocampo: che sia il 3-4-3, che di fatto sul campo diventa un 5-2-3, o che sia il 5-3-2, il risultato non cambia. I centrocampisti si ritrovano assai spesso isolati a metà campo, troppo distanti rispetto alla linea degli attaccanti, quindi senza sapere a chi dare il pallone, trovandosi così a dover ricorrere sistematicamente al lancio lungo o al retropassaggio ad un difensore.
La svolta a Palermo si è avuta tornando ai quattro sulla linea difensiva e passando, in corso dopera, ad un 4-2-3-1 con Montolivo e Nocerino dietro ai fantasisti dai piedi buoni Emanuelson, Bojan ed El Shaarawy, e Pazzini terminale offensivo.
Riproponendo in futuro questa soluzione, nella linea dei tre potrebbe essere rilanciato anche Boateng, volenteroso di dimostrare di non essere stato soltanto un fuoco di paglia, mentre nei due davanti alla difesa troverebbe una giusta collocazione il rientrante Muntari, che può garantire alternanza a De Jong e Ambrosini.
Il reparto avanzato invece non può assolutamente prescindere da El Shaarawy, determinante soprattutto se può partire largo sulla sinistra e lo ha dimostrato realizzando già 7 reti. Il Faraone, con Pato davanti, potrebbe formare una coppia dinamica in grado di tenere costantemente in apprensione le difese avversarie.
Pato però ha bisogno di giocare per ritrovare confidenza con il pallone, con il nuovo modulo e con i compagni. Giocare è anche il solo modo per aiutarlo a vincere la paura di farsi nuovamente male, per cui Allegri dovrà essere bravo a gestirlo con prudenza sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Le note positive della serata del Barbera sono state la conferma di Montolivo e lexploit di Bojan.
Il primo ha dato sfoggio di doti e qualità da vero leader: classe, geometria, ma anche tanto sacrificio e tanta corsa.
Il secondo, finora oggetto misterioso, ha avuto un buon impatto con il match di Palermo, in cui ha fatto finalmente rivedere la principale qualità già mostrata nella cantera del Barcellona: lottimo dribbling, grazie al quale riesce spesso a saltare lavversario.
Per quanto riguarda Pazzini, continuiamo a pensare che sia estraneo al progetto e che potrebbe tornare utile solo per eventuali mischie finali, perché utilizzato dallinizio non è il giusto terminale offensivo di una squadra che ha vitale bisogno del contributo di tutti gli undici giocatori in campo, anche in fase di costruzione della manovra.
Le considerazioni che si possono fare sulla gara di Palermo sono molteplici, sul primo tempo disastroso, sulla reazione avuta nella seconda frazione di gioco, sul rammarico per i due punti persi o la soddisfazione per il punto guadagnato. Allegri deve avere comunque ununica certezza: il modulo, quel 4-2-3-1 che fa girare alla grande lattacco milanista.
Questa partita deve rappresentare il punto di partenza, la svolta da cui ricominciare: troppi esperimenti sono sinonimo di confusione quindi è bene porne fine e ripartire come se il Campionato cominciasse con Milan-Chievo. Ripartire nel segno del 4-2-3-1.
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