Pagelle Juventus
Editoriale – Milan povero di uomini e di risultati
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11 anni agoon
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RedazioneTrovare il Milan nella parte destra della classifica allavvio di stagione non fa più notizia, anzi ormai è storia consolidata di questi ultimi anni con Allegri alla guida.
Si pensava che questanno la musica potesse cambiare, considerato che i rossoneri hanno svolto la preparazione estiva finalizzata ad essere subito in palla, in vista del preliminare di Champions League: niente di più sbagliato.
Non pare essere un problema di condizione fisica e i recuperi allo scadere delle partite, più volte conseguiti, lo stanno a dimostrare, quanto piuttosto di approccio mentale. La squadra entra in campo senza la dovuta cattiveria agonistica, priva di idee, spesso esasperando il possesso palla con una fitta rete di passaggi, che hanno lo scopo di mascherare (neanche tanto velatamente) la mancanza di un vero e proprio gioco.
Se la grinta che viene regolarmente mostrata negli ultimi minuti, per ribaltare risultati negativi, venisse adottata durante tutti i 90 minuti, avremmo già trovato il nome della prima finalista di Champions League!
Invece siamo qui a raccontare di un Milan povero di uomini e di risultati.
Si passi lattenuante della sfortuna, che ha messo ai box i vari Kakà, El Shaarawy, De Sciglio, Pazzini, ecc., resta il fatto che gli errori di un mercato inadeguato stanno inevitabilmente portando alla luce la mediocrità della rosa a disposizione.
In difesa e a centrocampo non ci sono i ricambi necessari e allaltezza delle rivali: scorrendo i nomi dei giocatori che siedono in panchina spesso viene spontaneo chiedersi se si stia giocando una partita del Campionato di Serie A o piuttosto di una categoria inferiore.
Cè una condivisione di colpe per questa situazione di emergenza: dellallenatore per non aver saputo dare, al quarto anno di lavoro, unidentità alla squadra, ma anche della dirigenza per aver concentrato tutte le risorse finanziarie nellunico reparto già competitivo, lattacco.
Non stupiamoci più di tanto allora se la classifica, già alla settima giornata, piange miseria.
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