Pagelle Juventus
Editoriale Milan – Una stagione da provinciale
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12 anni agoon
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RedazioneLa partita persa ieri sera contro la Lazio ha sancito ufficialmente il destino del Milan di questa stagione. Sarà inevitabilmente un Campionato di amarezze, di sofferenza e di mediocrità. Si è voluto ed ottenuto il ridimensionamento delle perdite di bilancio ma, con esso, si è ottenuto anche il ridimensionamento degli obiettivi che la squadra può prefissarsi per la stagione.
Nonostante le rassicuranti parole di Galliani, questo Milan con questa rosa, con questo allenatore, con questa Società dovrà calarsi in una realtà da provinciale ed aspirare al massimo ad una tranquilla posizione di metà classifica.
L’ennesima conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, si è avuta nel match dell’Olimpico.
Una squadra che entra in campo timorosa, con la paura negli occhi dei giocatori, con un allenatore perennemente in confusione nelle scelte di formazione, non può ambire ad alcun successo.
Se provassimo a chiedere a qualunque tifoso rossonero di dirci quali sia la coppia centrale di difesa titolare non saprebbe rispondere: ogni partita ne viene proposta una diversa ed ogni partita si ha la sensazione sia quella sbagliata. Perchè Acerbi è stato accantonato? Le poche volte che ha giocato ha fatto la sua onesta figura, anzi è parso fin qui l’unico difensore con piedi buoni e caratteristiche di impostazione della manovra. Vedere Bonera ieri con la fascia da capitano ha fatto inorridire se pensiamo ai difensori che l’hanno indossata prima di lui.
Altra scelta incomprensibile (e purtroppo già rilevata in altre occasioni) è stata quella di proporre un mancino puro come Emanuelson sulla fascia destra. L’olandese ha avuto un buon impatto con la partita: ha fornito l’assist per il primo gol ed è stato l’unico in grado di saltare l’uomo. Il problema è che, una volta saltato l’uomo, deve costantemente girarsi per crossare col piede buono.
Molti uomini sono in evidente involuzione tecnica e psicologica ed una delle colpe che vanno imputate ad Allegri è quella di non avere il polso della situazione e di non saperli caricare adeguatamente.
Antonini, Abate, Nocerino, Boateng sono le brutte copie dei giocatori visti in passato o quelli del passato erano le belle copie di quelli reali?
Esiste poi un evidente problema di mancanza di serenità anche nei portieri: Abbiati si è dimostrato non sempre affidabile (tanto è vero che a molti sta ricordando il Dida dell’ultimo periodo) e Amelia ieri non ha saputo sfruttare la grande opportunità avuta, rendendosi responsabile sul gol di Candreva e facendo quasi rimpiangere il titolare.
Di ieri sera salviamo solo il solito El Shaarawy (ormai è una piacevole realtà), Yepes (per la grinta ed il costante impegno) ed Emanuelson. Il resto è notte fonda, compresi De Jong e Montolivo, reduci da ottime prestazioni con le rispettive Nazionali, dove però hanno il conforto di un centrocampo all’altezza della situazione, mentre nel Milan devono caricarsi la squadra sulle spalle.
La speranza dei tifosi è riposta nel mercato di gennaio, dove la Società dovrà intervenire pesantemente se vorrà invertire questa preoccupante tendenza, altrimenti li aspetta una stagione da provinciale.
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