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Editoriale Milan – Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno
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12 anni agoon
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RedazioneRisultato a parte, il cambio di modulo visto in Andalusia potrebbe costituire una buona base di partenza su cui lavorare per raddrizzare una stagione alquanto deludente, che vede il Milan alle prese con risultati non esaltanti, ma nella quale fortunatamente nulla è ancora compromesso: la qualificazione agli ottavi di Champions è ancora alla portata, come pure la lotta per il terzo posto in Campionato. A patto che si inverta la rotta molto presto, vogliamo quindi vedere il bicchiere mezzo pieno.
Allegri, un pò a sorpresa, ha proposto un 3-5-2, in cui ai tre centrali di difesa (nel caso specifico Bonera, Mexes ed Acerbi) si aggiungono, almeno nelle intenzioni del tecnico, gli esterni di centrocampo, impegnati nel difficile compito di garantire la doppia fase.
Gli aspetti positivi da evidenziare sono la maggior copertura difensiva ed il ruolo di Montolivo che si trova nella posizione ideale per rendere al meglio. In un centrocampo in linea, affiancato da un paio di compagni dediti a recuperare palla (che possono essere alternativamente De Jong, Ambrosini, ma anche il dimenticato Flamini o, nellimmediato futuro, Muntari), il centrocampista di Caravaggio, che è in un momento di forma eccezionale, è sempre nel vivo del gioco e può smistare palloni, utilizzando anche larma del tiro da fuori con più frequenza.
Ci sono state tuttavia alcune scelte che hanno convinto meno: in particolare, la scelta di alcuni interpreti (Constant e Pazzini principalmente) e la riluttanza di Allegri nelleffettuare tempestivamente i cambi.
Constant è sembrato troppo timido e non ha garantito spinta e copertura come ci si aspettava, dimostrando, se ancora ce ne fosse stato bisogno, di avere qualità troppo modeste, col risultato che la manovra del Milan si è sviluppata solo a destra, grazie a De Sciglio.
Dirottando magari Emanuelson, al posto dellex-genoano, si avrebbe sicuramente maggior spinta e dinamismo anche sulla sinistra e lolandese troverebbe finalmente la fascia preferita.
Questo modulo garantisce più copertura alla retroguardia, diventando quasi un 5-4-1 in fase di non possesso, ma rende la squadra meno pericolosa nelle ripartenze. Per questo motivo Pazzini non è il terminale offensivo adatto: lex-interista non torna, non garantisce aiuto ai compagni di metà campo e finisce quindi per essere troppo isolato in fase offensiva.
I rossoneri avrebbero bisogno di un giocatore, da affiancare ad El Shaarawy, che si muova di più: in attesa che Pato e Robinho recuperino una condizione fisica accettabile, si potrebbe puntare sulla mobilità di Bojan.
Recuperando almeno uno dei due brasiliani, per avere più incisività nella manovra offensiva, scegliendo un assetto definitivo, per evitare di prendere sistematicamente gol, e puntando su un gruppo di 14, 15 giocatori, Allegri potrà, a nostro avviso, avere una speranza di uscire da questa crisi infinita.
In attesa che il Milan possa trovare una propria identità di gioco, è bene pensare al prossimo avversario: il Genoa, che farà visita a San Siro domani sera. Il Grifone vorrà prontamente rifarsi dalla sconfitta subita in casa ad opera della Roma, anche se dovrà fare a meno dellinfortunato Borriello e dello squalificato Canini, e vorrà sfruttare lentusiasmo dato dal cambio della guida tecnica.
Sono 45 gli incontri disputati tra le due squadre a Milano ed il bilancio è a favore dei rossoneri: 29 vittorie, 12 pareggi e 4 sconfitte; 83 le reti segnate, 37 quelle subite.
I tifosi si augurano che il trend positivo si allunghi e, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, che sia linizio della risalita.
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