Pagelle Juventus
Editoriale Napoli, figura da piccola…
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12 anni agoon
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RedazioneAlla fine, giusto così, perché almeno ha vinto la squadra che tutto sommato ci ha provato. L’altra, ha fatto finta di andare a giocarsela alla pari e, invece, nel momento decisivo, s’è nascosta, ha speculato, si è accontentata di non perdere. Un atteggiamento da provinciale che, ormai, dovrebbe stare stretto al Napoli.
Mazzarri si offende quando lo tacciano di difensivismo, ma quando ha avuto l’occasione di spiccicarsi di dosso questa scomoda etichetta, l’ha semplicemente sigillata. Il Napoli è sceso a Torino con l’intenzione di controllare i ritmi, spezzarli col fallo sistematico, non lasciare alcuno spazio all’avversario. L’atteggiamento era proprio quello che il pari, tutto sommato, era un ottimo risultato, contro i Campioni di Italia, gli imbattibili, la capolista. La fase offensiva? Un corollario inutile. Così, non si farà mai il salto di qualità.
Eppure era difficile immaginarsi un’occasione migliore per mostrarsi grandi: contro una Juve rabberciata, priva di due dei suoi uomini migliori in quanto a tecnica e leadership, si poteva- e probabilmente si doveva osare di più. Una vittoria a Torino poteva rappresentare quell’esame di maturità di cui la squadra aveva bisogno, le avrebbe dato convinzione, consapevolezza, forza. Il segnale che ha ricevuto dal suo allenatore, invece, è stato esattamente l’opposto. Un atteggiamento reverenziale, da deboli, da vittima sacrificale. Controllare e ripartire, poteva anche essere una strategia. Se il Napoli fosse ripartito, però. Anche lasciar sfogare l’avversario e, poi, almeno nel finale, provare a sorprenderlo, magari con qualche cambio. Chessò, Insigne per Pandev, ma non già sotto di 2-0. Invece, all’86, la sostituzione Dzemaili-Behrami, fotografa perfettamente la partita dei partenopei o, meglio, la confusione di chi la doveva guidare.
Intendiamoci, il Napoli non ha giocato male e, a tratti, ha pure messo in mostra una buona dose di personalità. E il rammarico è proprio questo: aver visto in campo una sola grande squadra, quando con un po’ di coraggio se ne potevano ammirare due. E quella ospite, forse, avrebbe anche potuto prevalere. O forse no, ma non lo sapremo mai, perché non ci ha nemmeno provato…
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