Pagelle Juventus
Editoriale – “Negro di merda”! E tutti si nascondono…
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11 anni agoon
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RedazioneBalotelli si arrabbia spesso in campo, troppo spesso. La reazione di fronte al sussurro di Spolli, però, è stata del tutto innaturale vista da lontano e senza essere riusciti a carpire quelle “dolci” parole. “Negro di merda no, però, non me lo dici”, ha inveito Mario nei confronti del difensore argentino. Ha anche tentato di abbandonare il campo, bloccato da Allegri. Ha guardato supplicante l’arbitro, nulla da fare. I compagni, lo hanno semplicemente consolato. In sostanza, nessuno – di fatto – ha avuto il coraggio di intervenire. Uno spettacolo indecoroso. Ma ancora non avevamo toccato il fondo.
Perché se lo “show” in campo è stato indegno, quello fuori si è rivelato addirittura vergognoso. “Non è successo niente, è stata una partita corretta. C’è stato un po’ di nervosismo, ma nulla di importante”, si è arrischiato a dire Allegri nel post-partita, imitato da De Canio che è andato addirittura oltre: “Conosco Spolli da poco ma è un ragazzo perbene, credo ci sia stato un equivoco”. Non c’è nervosismo, non ci sono equivoci, qui c’è solo da capire una cosa e cioè se ha detto o non ha detto quello che gli si attribuisce. Per inciso, Balotelli, a freddo, ha confermato le accuse.
Nella domenica dell’anti-razzismo, dunque, quella coi bimbi sugli spalti per sanare lo scempio di Juventus-Napoli e l’olezzo della discriminazione territoriale, quello che ci voleva era proprio un rigurgito di intolleranza. Tra l’altro, senza voler passare per bacchettoni – in una comunque splendida serata come quella di Torino (esperimento promosso a pieni voti) – ci saremmo pure risparmiati il classico coretto “Merda” all’indirizzo di Brkic intonato dalle “voci bianche-nere” dei piccoli Ultras che, ancora una volta, dimostrano quanto siano intriganti e tentatori gli esempi negativi.
Anche a questo Spolli dovrebbe pensare quando scende in campo. Noi non dubitiamo che sia uno splendido ragazzo e, anzi, anche per questo, lo invitiamo a fare un bellissimo gesto, autodenunciandosi. Non aspetti il referto dell’arbitro, non speri che la prova TV non sia riuscito a pizzicarlo, se – e diciamo se – ha effettivamente proferito incautamente, per nervosismo, per l’eccessiva pressione, quelle offese, esca allo scoperto: “Chiedo scusa a tutti, ho sbagliato. Non sono razzista e non so cosa sia successo. Non mi riconosco. Sono pronto a prendere il primo volo per Milano e andare a chiedere perdono a Balotelli di persona. E, con lui, diventare testimonial dell’anti-razzismo”.
E, a quel punto, chiederemmo pure la clemenza della corte, oltre a spellarci le mani dagli applausi. Sarebbe un sogno che diventa realtà: combattere il razzismo con fatti e uomini veri. Anche perché, ormai, non lo si fa più nemmeno a chiacchiere…
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