Editoriale – Oggi il “Kakà Day” tra sentimento e incognite

Tutti in marcia verso Chiasso. Sarà anche una semplice amichevole, ma l’esordio – bis di Ricardo Kakà con la maglia rossonera è molto atteso. E saranno molti i tifosi del Milan che questa sera si metteranno in macchina. Direzione Svizzera, meno di un’ora da Milano. Per riabbracciare il figliol prodigo, per cantargli quel coro che ha sempre accompagnato le partite del brasiliano: “Siamo venuti fin qua, per vedere segnare Kakà….”. 

Eppure, tra i sostenitori milanisti, oltre al sentimento, c’è anche la razionalità. Perchè il Real Madrid ha regalato Kakà al Milan? Perchè Mourinho e Ancelotti non hanno avuto fiducia in lui? Quali sono le sue condizioni fisiche? Lui, in questi giorni, ha sempre risposto di stare bene, anche i primi test a Milanello hanno fornito indicazioni incoraggianti. Ma qualche dubbio c’è, anche guardando i numeri delle sue prestazioni nell’esperienza spagnola. 

L’altro interrogativo riguarda Allegri che dopo l’arrivo del brasiliano e di Matri, ha a disposizione ben sei uomini in avanti che diventeranno otto con il ritorno a pieno regime di Pazzini e del giovane Saponara. Tre uomini per tre maglie e un Milan che ora è chiamato a giocare in maniera offensiva. Sì, perchè con un reparto avanzato così’ “esagerato” e una difesa che invece fatica ancora a registrarsi, converrà puntare maggiormente sul peso offensivo, numericamente e qualitativamente al livello delle migliori squadre italiane.

Un’idea di calcio che piacerà molto al presidente Silvio Berlusconi. Allegri saprà regalare una squadra finalmente offensiva al patron e ai suoi tifosi?