Pagelle Juventus
Editoriale . Ora il Brasile fa (un po’) meno paura…
Published
10 anni agoon
By
RedazioneAl di là del risultato, il pareggio del Brasile col Messico racconta molto di più di un risultato sorpresa solo fino a dun certo punto. Perché non è che i verdeoro abbiano brillato neanche contro la Croazia e devono ringraziare un rigore generoso (eufemismo) che ha consentito loro di festeggiare la vittoria. La tensione dell’esordio, si era detto giovedì scorso. Il Messico ha dimostrato che è una tensione con cui i ragazzi di Scolari dovranno convivere, perché l’incubo del Maracanazo sembra pesare nella testa e sulle gambe dei giocatori brasiliani.
Non è, però, solo una questione psicologica, ma anche di equilibri e qualità: la squadra sembra faticare nel sostenere tanti giocatori offensivi che, però, aiutano poco nella fase difensiva, lasciando i due centrali di centrocampo e i due difensivi spesso in inferiorità numerica. E’ vero, infatti, che il portiere messicano è stato il migliore in campo (anche quasi involontariamente, visto che spesso è stato colpito dagli attaccanti avversari), ma il Brasile si accende solo ed esclusivamente quando la palla passa dai piedi di Neymar o più raramente da quelli di Oscar.
Alla fine, se si guarda alla rosa a disposizione di Scolari, è indubbio che sia pregna di buoni giocatori, ma anche pochi fuoriclasse e alcuni oggetti misteriosi: Hernanes e Willian in panchina danno sensazione di abbondanza, ma Job che sostituisce Fred fa riflettere. Il Brasile è una squadra con due funamboli, Thiago Silva dietro e Neymar davanti, ma senza un centravanti e senza un regista. La naturale conclusione è che, se non riesce a dare ritmo (e a certe temperature non sempre è possibile) diventa una squadra prevedibile. A meno che non arrivi la magia di Neymar o la zuccata di Thiago Silva, appunto…
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”