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Editoriale Palermo – Con Hernandez ko va ridisegnato l’attacco
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12 anni agoon
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RedazioneIl Palermo si ripresenta alla ripresa del campionato con lobbligo di mostrare gli ulteriori sviluppi della cura-Gasperini. Il tecnico piemontese ha avuto a disposizione due settimane di tempo per infondere le sue idee al gruppo e si spera che questo si traduca sul campo in risultati. Per esser chiari, in una vittoria sul Torino, prossimo avversario dei rosanero.
Intanto la sosta ha ‘regalato’ un infortunio di quelli eccellenti: Hernandez. Il giovane uruguagio è incappato nel ‘solito’ incidente di stagione. Praticamente da quando è in Italia si è sempre rotto, ogni anno, per un periodi plurimensili, facendo mancare alla squadra il suo apporto.
Ovviamente, non si fa una colpa a lui di questo, al contrario umanamente dispiace e impone i migliori auguri di recupero, e tuttavia se un ventenne ogni anno sta fermo 4-5 mesi e per riprendersi ne ha bisogno altrettanti, è chiaro che non può essere considerato come al contrario viene regolarmente fatto – un punto fermo delle strategie societarie.
Anche in questa stagione è successo. Il suo apporto in termini di prestazioni e di gol è stato nullo. Tutti riconoscono ad Hernandez grandi doti potenziali tanto che è regolarmente convocato in nazionale ma queste doti stentano a manifestarsi, anzi sembrano ogni stagione appannarsi maggiormente.
La necessità di puntare su di lui soprattutto per giustificare, difendere e valorizzare un investimento ingente ha creato più danni che benefici alla squadra, ad esempio sacrificando Miccoli in panca, e generando una serie di equivoci tecnico-tattici che ormai dovrebbero essersi, sia pure forzatamente e in maniera spiacevole e dolorosa, dissolti.
Il Palermo ha sulla carta un potenziale offensivo più che in grado di ovviare allassenza delluruguagio e un intervento immediato sul mercato è sconsigliabile. Miccoli si sa quanto può dare. Budan, se in forma, costituisce col Romario de Salento, una coppia ben assortita, lo si è visto in passato, e di notevoli potenzialità realizzative. I dubbi sono legati alletà dei due ed alla condizione precaria soprattutto del croato, anche lui molto sfortunato in termini di salute ed assai soggetto alle ricadute.
Dybala avrebbe molto più spazio, per la gioia dei tifosi più curiosi: sperando che sia in grado di resistere alle pressioni che il nuovo ruolo di titolare aggiunto gli procurerebbe (ricordando che è molto giovane e ancora nemmeno del tutto strutturato fisicamente). Se Gasperini privilegia lo schieramento ad una punta, tre attaccanti basterebbero ed avanzerebbero se non fosse che le loro caratteristiche non sono esattamente le più congeniali al modulo del tecnico.
Per il resto, con la miriade di trequartisti, fantasisti e rifinitori in organico, il gol non dovrebbe essere un miraggio. Gente come Brienza, Ilicic (se si sveglia) e Zahavi (quando ritornerà), tutti in possesso di un buon feeling con il tiro da fuori, e lo stesso Giorgi (finchè gli allenatori avversari non capiranno che è uno che si inserisce in area e cercheranno di limitarlo) qualche realizzazione è in grado di assicurarla. Kurtic (se gioca) è uno che segna e Rios lha già fatto. Quindi per il momento, si va avanti così. Aspettando, semmai, gennaio.
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