Pagelle Juventus
Editoriale Palermo – Con l’Udinese addio alla A?
Published
12 anni agoon
By
RedazioneSannino, Gasperini e Malesani, la musica è sempre la stessa. Quando il Palermo gioca in casa e deve vincere a tutti i costi per dare una svolta alla propria stagione, toppa e sbraca di brutto. Contro unUdinese in gran forma, alla sesta vittoria consecutiva, contro lex Guidolin che li riportò in serie A ed ora li condanna quasi sicuramente alla B, i rosanero simpegnano, lottano, ma si consegnano da polli al contropiede ospite. Due volte sono andati sotto, due volte hanno pareggiato facendosi nuovamente superare. Hanno ottenuto (finalmente) un rigore a favore e se ne sono fatti immediatamente fischiare uno contro, per un fallo di mano assurdo di Aronica nuovamente caduto in quelle scelleratezze che avrebbero dovuto sconsigliarne lingaggio (motivato con la necessità di conferire saggezza e serenità alla retroguardia!). Se pensiamo che trattasi di una replica dellaltrettanto goffo e scellerato fallo di mano di Donati a Bologna, si ha già una delle (tante) risposte al campionato negativo dei rosa, con i due elementi più esperti incappati in errori da principianti.
I rosanero hanno finito tra gli applausi. Di compassione, verrebbe da dire. Il pubblico si è reso conto che la squadra ha dato tutto quello che aveva e che quel tutto è decisamente insufficiente a salvarsi. E accaduto più o meno quanto avvenuto con lAtalanta. Assalto allarma bianca, qualche occasione confusa e gli avversari ad affondare in tranquillità. Gli sbagli del passato non son serviti neanche stavolta: bisognava gestire i 90 con maggior criterio. Senza l Ilicic marcatore ispirato delle cinque gare senza sconfitte, prostrato dalla pubalgia e male in arnese, cè stato comunque poco da fare. La stessa grinta di Sannino, da sola, è servita a poco o nulla, rispondendo così a chi ne ha sopravvalutato la portata. Miccoli sè sbattuto, sè reso pericoloso, ha segnato e alla fine… sè messo a piangere. Episodio commovente, ma sterile. Qualcuno lha pure accusato di essersi impegnato poco nella prima parte della stagione, ma si tratta di critiche in parte immeritate: il Capitano non è mai stato al top ed ha pagato sul piano emotivo scelte aprioristiche a lui non favorevoli. Nellimmediato futuro, sarà opportuno chiarire la sua posizione e, se del caso, dividere le strade, nellinteresse reciproco.
Sorrentino è incappato in un mezzo errore sul terzo gol, ma ha parato un rigore e compiuto altri interventi che hanno tenuto a galla i compagni. Ingeneroso dargli addosso. Semmai, irrita (intra)vedere le capacità di un Faurlin e considerare che è stato tenuto in naftalina tutto questo tempo per puntare sui bolsi Donati e Rios. E chissà quanti altri come lui, snobbati e mai considerati. E una critica chiara alla dirigenza che abbiamo già sottolineato, non solo noi, a più riprese. Invano.
E finita così, salvo impronosticabili cataclismi, lavventura decennale in serie A per la truppa di Zamparini. Peccato. In un campionato mediocre, bastava poco per salvarsi. E sufficiente considerare che con le ultime in graduatoria, Pescara e Siena, il Palermo è riuscito soltanto a racimolare la miseria di 2 punti. Ne avesse presi gli 8 mancanti sarebbe già salvo da un pezzo. Il che se spiega molto, non cancella il rammarico. La matematica ancora lascia uno spiraglio, ma partite come Torino-Genoa di mercoledì sera lo chiudono prontamente.
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”