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Editoriale Palermo – Due B per la A
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11 anni agoon
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RedazioneE’ arrivata subito la prima delle cinque vittorie – ed è la sesta negli ultimi sette incontri – che dovrebbero assicurare più che ragionevolmente la promozione diretta e persino il primo posto ai rosanero. Ed è arrivata nel segno di una doppia B, quella delle iniziali dei marcatori, Barreto e Bolzoni, i due faticatori di centrocampo, che in assenza dei guizzi delle punte si sono incaricate di sbloccare una partita che l’Avellino ha giocato al meglio delle sue possibilità, con il massimo dell’attenzione e che avrebbe potuto anche sperare di pareggiare. Intendiamoci, il risultato non fa una grinza: magari lo scarto minimo di un solo gol avrebbe meglio rispecchiato i meriti delle compagini e reso onore agli ospiti, ma in fondo non cambia molto. Il Palermo ha tenuto praticamente sempre in mano il pallino della manovra, malgrado il campo pesante e la pioggia battente, s’è reso pericoloso più volte, non ha goduto d’un rigore apparso evidente su Dybala sullo 0-0, quindi, da parte sua, ha la coscienza a posto.
Cos’ha detto di nuovo l’incontro, che già non si sapesse sul rendimento dei singoli? Due nomi su tutti. Stevanovic e Terzi. Il serbo, nel ruolo di laterale basso creatogli da Iachini, ha dimostrato quei miglioramenti evidenti nella fase difensiva, che potrebbero garantirgli un futuro come fluidificante: tecnica e velocità non gli difettano (è un’ala naturale) e se riesce anche a tamponare bene ed evitare pause ed amnesie, allora il posto è suo. Su Terzi i giudizi fin qui sono stati negativi, giustamente, avendo giocato spesso molto al di sotto delle aspettative. Stavolta il centrale ha fatto bene, uscendo dalla difesa e partecipando alla fase d’impostazione. Forse il risveglio è un po’ tardivo per far ricredere i suoi detrattori in vista di una possibile conferma in A, ma è corretto riconoscergli i meriti quando gli spettano.
Per il resto, soprattutto conferme. Che Vasquez è ritenuto da Iachini – finalmente! – un punto fermo: attaccante o centrocampista, non ci rinuncia cambiandogli le mansioni in corso d’opera. Che Sorrentino è portiere da squadra primatista: inoperoso a lungo, ma quando è chiamato in causa, a freddo, risponde presente (è questa caratteristica, parte del carisma, che lo fa preferire nettamente ad Ujikani). Che il baby Dybala ha un bagaglio tecnico impressionante da potenziale fuoriclasse quale è stato (stra)pagato da Zamparini: una sua sforbiciata al volo, se fosse entrata in rete, avrebbe fatto venir giù il Barbera, come si suole dire, e sarebbe passata per un anno sulle televisioni nazionali. Che l’organico rosanero non ha eguali nella cadetteria, dal momento che elementi come Belotti e Lafferty sono partiti in panchina per scelta tecnica (considerando anche Hernandez, neppure preso in considerazione, fanno la bellezza di trenta gol lasciati fuori!): lussi che nessuno, oltre ai rosanero, può permettersi.
Antonino Pavone (www.antoninopavone.it)
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