Pagelle Juventus
Editoriale Palermo – Gattuso, una scommessa che sa d’azzardo
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11 anni agoon
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Redazione© foto di Agenzia Liverani
2 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte e un esonero allesordio, nientemeno che nel famoso e iperselettivo campionato svizzero, alla guida del Sion. Capperi! E questo il palmares che può vantare, in negativo, il nuovo allenatore in effigie del Palermo, Gennaro Gattuso. E allora quali sono le sue credenziali?
Un invidiabile carriera da giocatore, una galleria di trofei e titoli lunga fino al Perù. Uno spirito indomito. Grinta da vendere. E poi? Essere il titolare della pescheria che sorge a pochi passi da casa Zamparini e nella quale si serve il presidente. Che, per il nostro, ha una stima sconfinata come uomo, calciatore e persino.. cuoco, dal momento che sono sempre parole sue oltre a consigliarglielo e venderglielo, glielo cucina pure, il pesce, freschissimo. Ovvio quindi che il legame prossimo futuro tra Rino Gattuso ed il Palermo si sancisse a tavola, immaginiamo tra spigole e gamberoni.
Ora, ironie a parte, che lo stesso Zamparini ha provveduto ad innescare con le solite rivelazioni oltre le righe, il tifoso rosanero è sconcertato. Nulla da dire sulle capacità umane ed agonistiche del popolare Ringhio, ma non si può tacere dei rischi che la scelta di puntare su di lui comporta. Anche da giocatore, il nostro non ha mai brillato per accortezza tattica, tanto che spesso i tecnici lo richiamavano alla disciplina ed al rispetto della posizione. Lesperienza mediata, passiva (ciò guardando allenare i grandi tecnici che ha avuto) può bastare a trasformare in un trainer di grido un gregario che, bisogna dirlo con tutto laffetto di questo mondo, ha avuto la fortuna galattica di finire in un grande club come il Milan, per riuscire a raggiungere ciò che ha raggiunto? Sia chiaro, lui ha fatto la sua parte, ma in un organico con tanta gente di personalità che neppure tentiamo di nominare, non si può neanche sostenere che il leader fosse lui! Siamo seri.
La sua scelta ricorda un po quella precedente di un altro campione, Zenga, e le motivazioni addotte dal presidente sono uguali. Però Zenga aveva allenato molto in giro per il mondo e aveva già fatto bene nella serie A italiana. Malgrado tutto, sappiamo comè finita. Anche le analogie con Conte, sono errate, perché se è vero che prima di esplodere alla Juve, il bianconero vinse due volte la B con Perinetti, è anche vero che già vantava una gavetta in panchina e con risultati apprezzabili da diverse stagioni.
Quindi lo scetticismo è più che giustificato. E nasce soprattutto dalla considerazione che Zamparini anche questanno ha privilegiato la via dellazzardo. Non della semplcie scommessa, ma proprio dellazzardo. Come se non fosse successo nulla. Come se le bastonate dellultimo biennio fossero frutto del caso. In una stagione che per la vita stessa del club sarà cruciale (se non risale immediatamente, rischia di sparire per sempre dalla mappa del calcio che conta), il presidente si siede alla roulette. Contento lui!
Aveva dichiarato di voler mantenere il 90% dellorganico ed ovviamenta ha cambiato anche i chiodi dello spogliatoio. Tutti sul mercato e nuovi diesse, medici, settore giovanile, addetto stampa. Tutto. Fuorchè Perinetti.
Fino alla fine, si era sperato che la sparata-Gattuso fosse un ballon dessai per coprire qualcuna delle altre trattative sottotraccia, in linea col profilo dellallenatore esperto, vincente, conoscitore (anche) della cadetteria. E invece niente. Spunta Guttusa. Non solo. Come da sua natura, Zamparini non ce lha fatta proprio a non darne lufficialità, prima che laffare Sannino fosse risolto. Con la conseguenza che, Sannino, anche se ha già la squadra, potrà trattare da posizioni di forza e lindennizzo che Zamparini si aspetta di ricavare dalla risoluzione del contratto, difficilmente arriverà. Come volevasi dimostrare
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