Pagelle Juventus
Editoriale Palermo – Il braccio di ferro continua
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12 anni agoon
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RedazioneCome avevamo già ampiamente anticipato, le strade del Palermo e di Sannino si stanno per dividere. Ovvio. Del tecnico campano, con tutto il rispetto per luomo ed il professionista, non se ne sentirà la mancanza. E retrocesso con 4 sconfitte di file e con una media punti complessiva inferiore allunità per partita. Una impercettibile impennata dovuta a un concorso di fattori positivi già esaminato, non sposta il giudizio. Resterà in A con chi crede in lui, più che per quanto fatto vedere questanno, per il legame con Sogliano, dirigente del neopromosso Verona con cui ben lavorò a Varese (e che già voleva portarlo in Sicilia quando anch egli, per breve tempo, fu alla corte di Zamparini), semprecchè gli scaligeri si liberino di Mandorlini. Lopzione Genoa (per lui economicamente più vantaggiosa) è meno percorribile. Auguri. Intanto può permettersi di aspettare: lui lo stipendio ce lha già.
Zamparini ha professato delusione. In pubblico continua a dichiarare di credere in Sannino, di volerlo confermare e di aspettarlo per il ritiro. Giochi di parte. Non ci pensa proprio, siamo pronti a scommetterci. Aveva speso un patrimonio lanno prima per strapparlo al Siena malgrado un contratto, indennizzando i toscani con una cifra quantificabile a vario titolo (supervalutazione di Brienza, cessione gratuita di Gonzales, ecc) tra i due e i tre milioni. Tenterà di recuperare qualcosa, provando a parti invertite e da attore protagonista lo stesso giochetto. Difficile ci riesca. Attendere non è da lui e la stagione va programmata in tempo. Alla fine, come sempre, penso ci rimetterà. Dovrà accontentarsi di risparmiare il milione scarso che avrebbe pagato in caso di stop forzato anche per il 2013-14. Pazienza.
Voltiamo pagina. La rivoluzione al Palermo è già iniziata. E, bisogna dirlo, non entusiasma nessuno. Amoruso è il nuovo diesse: non risulta abbia fatto faville finora e la sua Reggina non ha brillato quando ne era dirigente. Il rapporto col fantomatico Human Lab di Varese, anticipato a inizio stagione con squilli di tromba, come struttura allavanguardia nella preparazione e controllo fisico dei giocatori è stato interrotto. Nessuno se ne lamenterà da queste parti, visto che i rosanero in tutto il campionato correvano a due allora e gli infortuni, Hernandez e Mantovani, fermi lanno intero, non sono stati gestiti al meglio. Cattani è stato rimosso. La palingenesi ha toccato anche il settore giovanile: la Primavera ha fatto benissimo, diversi convocazioni nelle varie nazionali hanno impreziosito la stagione, quindi si è ritenuto opportuno dare il benservito al responsabile Argento, al vertice da anni. Misteri della logica zampariniana.
Il toto allenatore impazza, in un vortice di nomi. Perinetti, ancora in sella, malgrado le innegabili colpe nella gestione della disgraziata annata trascorsa (non ultima la gestione attuale dellaffare- Sannino, da lui portato con sé a Palermo), afferma di avere contatti con 16, forse 20. Lintento manifesto era quello di sottolineare lintatto appeal della società tra gli addetti ai lavori, la sensazione che se ne ricava dallesterno è però di una confusione assoluta. Che difficilmente può partorire qualcosa di buono. Le opzioni concrete e che la piazza accoglierebbe con favore sono però essenzialmente tre-quattro. Vediamole.
Zeman. Palermitano dadozione. Più volte vicino alla panchina rosa. Spesso Zamparini lha contattato, ma poi non se ne è fatto nulla (i maligni affermano ci sia di mezzo Moggi, nemico dichiarato del boemo, che con il patron rosanero ha nel tempo rapporti variabili). Il suo profilo sarebbe ideale per rilanciare le ambizioni. Valorizza i giovani. Pratica buon calcio. Fa guadagnare i proprietari. Però abbisogna di tempo e pazienza. Parla poco ma chiaro, giusto il contrario di ciò che ci vuole per tenere a bada il presidente.
Corini. Ipotesi suggestiva. Il Genio indimenticato. Uno dei Grandi Capitani. Artefice della promozione e dei migliori campionati in A. Allora arrivò dal Chievo e ora pure arriverebbe dal Chievo: un segno del destino? Non ha grande esperienza come allenatore, ma credito, carisma e conoscenza dellambiente, che molto lo stima. Andò via male, scaricato da Zamparini, convinto che fosse al capolinea duna gloriosa carriera, dopo aver segnato ben 10 gol in un solo campionato. Iachini. Altro ex di ottima reputazione. Conosce la B, che ha vinto tre volte. Verrebbe volentieri. E sanguigno e tenace. Non è un esteta del calcio, ma bada al sodo ed è quello che ci vuole per unannata che si preannuncia sfibrante. Scaramanzia a parte (anche lui viene dal.. Siena). Ventura. Vecchia volpe della B. Una garanzia. Non cè nulla da aggiungere.
Altre opzioni – in una stagione in cui il Palermo non ha che un obiettivo: risalire immediatamente. pena la sua stessa esistenza come entità di valore del calcio nazionale sono fantasiose o rischiose per una ragione o per laltra. Tra cortine fumogene e balle ad arte, si va dagli emergenti di belle speranze (Gautieri, Torrente, Boscaglia), alle scommesse di nuovo corso (Gattuso, Lucarelli, Liverani). Alcuni sono legati da contratto con delle società. Ovvero nella stessa posizione di Sannino! Il che è tutto dire. Quindi scarsamente praticabili ed inopportune. Da scartare. Non fosse che Zamparini, lha dimostrato in passato, è spesso il peggior nemico di se stesso. Vedremo come andrà a finire.
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