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Editoriale Palermo – Lo “strano” ritorno di Sannino
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12 anni agoon
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RedazioneLa giostra del Palermo non smette mai di girare vorticosamente. Riscende Gasperini, risale Sannino. Scelte a loro modo logiche, ancorchè dettate dalla disperazione, ma entrambe fin dallorigine temerarie.
Azzardo più che scommessa, il ritorno di Gasperini. Il tecnico piemontese era (ancora) in evidente stato confusionale e non ha inciso per nulla nelle due partite in cui si è rigiocato le sue chance. Ricadendo negli errori passati. E inutile esaminare in dettaglio le corbellerie della gara con il Siena e le palesi contraddizioni si badi bene: distoniche, intrinseche, tra quanto detto e fatto – ne basti per tutte una. Per il ruolo di esterno di destra, hai disponibili, evanto raro, entrambe le alternative naturali: non dei campionissimi ma pur sempre due nazionali, svizzero e lusitano, Morganella e Nelson, con questultimo rivelatosi efficace nelle occasioni in cui è stato impiegato (un gol, un assist e domenica un legno). E tu che fai? Metti Anselmo, carneade fuori ruolo, sempre insufficiente finora. Anselmo gioca male, ma segna casualmente un gol. Bene, smentendo te stesso e la scaramanzia, lo togli subito dopo (evidentemente essendoti accorto, persino tu, che non era allaltezza). Sono queste le scelte che il tifoso non riesce a capire. E siccome hanno costellato lesperienza del Gasp in viale del Fante, ovvio darci un taglio. Qui si il Gasp sè dimostrato bravo a salvare qualcosa in anticipo: il suo monte compensi. Complimenti.
Azzardo più che scommessa, il ritorno dellex senese. Piccola parentesi curiosa, scaramantica. Nella storia recente del Palermo, il Siena riveste un ruolo mefitico: gli ha causato lesonero di tre tecnici – Del Neri, Gasp e Mangia – , lo ha estromesso dalla Coppa Italia e ora virtualmente dalla A e, per finire, proprio dalla città senese son arrivati tecnico e dirigente delladdio al massimo campionato. Sublimazione della sfiga in un torneo in cui la malasorte è stata la più potente alleata della scelleratezza di tutti i protagonisti di questo triste spettacolo.
Il richiamo di Sannino, dopo averlo sdegnosamente snobbato, ha un senso per due ragioni. La prima è che è ancora a foglio paga di Zamparini, già svenatosi con Gasp e Malesani. La seconda è che, avendo già disputato la serie B con buoni risultati, potrebbe tornare utile a gettare le basi della squadra del prossimo anno. Ovviamente a patto che fosse lui a condurla. Ma qui casca lasino e la scommessa diventa lennesimo azzardo. Infatti, è stato proprio il tecnico campano a preparare questa squadra indegna, ad impostare una preparazione fisica rivelatasi disastrosa, a dimostrarsi per primo di non capirci nulla coi continui cambi tattici e di formazione. Non sè neanche conquistato il rispetto dello spogliatoio (tanto che i senatori gli fecero la fronda convincendo definitivamente il presidente prima ad allontanarlo e poi a non prenderlo più in considerazione) ed ha perso i giocatori da lui fortemente voluti (Brienza, Giorgi).
Il rischio concreto sempre sperando che il miracolo si produca e si riesca a salvare faccia e stagione! è quello di buttare alle ortiche le prossime giornate e
condizionare in negativo già da ora la stagione futura, iniziando con un allenatore di cui non si ha totale fiducia (magari da esonerare al pronti-via, come con Glearan, Pioli, Colantuono e soci) oppure ripartendo per lennesima volta da zero. Ma in questo caso non dalla A. E questo sì, sarebbe il temutissimo male peggiore: la fine del calcio che conta a Palermo.
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