Pagelle Juventus
Editoriale Palermo – Rosanero nella storia (della B)
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10 anni agoon
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RedazionePareggio doveva essere e pareggio è stato. Hai voglia a dire che entrambe avrebbero tentato di vincere una partita che, con un punto, garantiva il raggiungimento dei rispettivi obiettivi. Al Crotone serviva non perdere per centrare i play-off. Al Palermo, strapromosso da cinque turni, a staccare Juve e Chievo per il record solitario assoluto di punti nella cadetteria, 86, dal momento che la coppa “Ali della Vittoria” (il trofeo assegnato alla primatista della B) nessuno avrebbe potuto più togliergliela. Così pari e patta e tutti felici e contenti. Non c’è da scandalizzarsene.
La gara non è stata bellissima. Poco più che gradevole. Buona la cornice di pubblico, considerando la serata feriale. Di azioni da gol praticamente nessuna. Trame gradevoli e poco più. Con Iachini a sbracciarsi chiedendo maggiore impegno. E’ rientrato Morganella, dopo il terribile incidente al volto di quattro mesi fa: è questa, il recupero del giocatore sul piano umano ancor più che agonistico, forse la migliore notizia del giorno. Scampoli di gara per Di Gennaro e Verre, forse come premio per il contributo fornito soprattutto nella prima parte della stagione. Neppure un minuto di passerella, come si usava un tempo, per il terzo portiere, il giovane Fulignati, mai impegnato in campionato. Tutto qui.
A voler fare le bucce alla prestazione di venerdì, è opportuno ricordare che lo stratosferico Palermo ha ancora una volta denunciato impacci inquietanti in casa. Rullo compressore in trasferta con il record di vittorie totali e consecutive polverizzato, ha lasciato a desiderare tra le mura amiche. Nelle ultime tre partite, ha raccolto la miseria di due punti. E’ opportuno rifletterci in proiezione futura. Quando sarà in A e dovrà presumibilmente legare le sue possibilità di salvezza alla vittoria negli scontri decisivi contro difese schierate al Barbera, ci vorrà ben altra organizzazione di gioco per prevalere. Mancava Vazquez, ovvero il giocatore capace di dare una svolta alla qualità della manovra, è vero, ma in proiezione futura potrebbe non bastare. Quindi è opportuno moderare i trionfalismi e riflettere prima di considerare l’attuale organico già pronto per la A o addirittura, come sostiene Zamparini, per l’Europa. I quattro o cinque innesti indicati basteranno soltanto se saranno di classe elevata e rendimento certo.
Ma di mercato ci sarà tempo per parlarne. Anche perché non è chiaro chi se ne dovrà occupare operativamente. Le preoccupazioni immediate giungono da fuori campo. In società c’è ebollizione. Come anticipato, dopo Budan andrà via anche Perinetti. Si cancella il passato e si battono strade nuove, come se anziché aver vinto un campionato alla grande ci si fosse salvati a stento ed all’ultima giornata. Zamparini ha le sue ragioni, giuste o sbagliate, a voler cambiare e le esamineremo in sede di bilanci finali. Tuttavia l’approccio, sempre impetuoso e viscerale, rischia com’è successo in passato di apportare più danni che vantaggi, gettando il bimbo con l’acqua sporca. Ma si, sa, questo è il presidente…
Antonino Pavone (www antoninopavone it)
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