Pagelle Juventus
Editoriale Palermo: Siamo alle solite…
Published
12 anni agoon
By
RedazioneSiamo alle solite. Ogni volta che il Palermo si trova al bivio e con una vittoria potrebbe cambiare la sua stagione, ecco puntuale la stecca. E una maledizione. I rosanero ci hanno provato. Si sono impegnati finchè le gambe hanno retto (poco più di un tempo), hanno prodotto un forcing finale sterile e neanche troppo convinto. Sono stati anche sfortunati, col palo di Miccoli e linfortunio ad Ilicic, luomo attualmente più in palla e capocannoniere della squadra. Hanno protestato per degli ipotetici rigori, apparsi comunque non proprio solari. Perinetti ha ricordato che finora il Palermo ha usufruito di un solo penalty a favore, dato statistico più unico che raro: vero, però è anche vero che se gli attaccanti non entrano quasi mai nellaria avversaria Domenica peraltro Aronica ha rischiato grosso con un intervento che molti arbitri gli avrebbero fischiato contro senza esitazioni.
Ad ogni modo, la realtà dice che col pareggio si è vanificato quanto di buono costruito nei due precedenti turni. Era unoccasione da capitalizzare al massimo ed il rimpianto è grande, considerando anche che il Bologna, che non ha giustamente regalato nulla, era uno dei pochi avversari abbordabili ancora da incontrare.
E dire che i rosanero erano passati subito in vantaggio, ma non son stati capaci di lucrare su quel gol immediato di Ilicic. Anzi sono stati raggiunti ben presto per la solita frittatona difensiva che proprio non si fanno mai mancare. Ed il gol ha avuto leffetto di una mazzata, di un secchio dacqua gelida sugli entusiasmi da poco riaccesi. Cera il tempo per riportarsi in vantaggio, ma il Palermo, psicologicamente di vetro, ne ha risentito.
Sorrentino, per una volta sale sul banco degli imputati. Il portiere ieri non era in gran forma, rientrava da un infortunio, forse non era al meglio e comunque già dallinizio aveva dimostrato qualche indecisione di troppo. Sul retropassaggio del compagno è stato preso in controtempo, incerto se intervenire di piede, come avrebbe dovuto, o di mano, ma era fuori area e avrebbe provocando una punizione, forse è pure scivolato ed ha lasciato via libera a Gabbiadini, abile a crederci.
Lerrore tuttavia è proprio per intero di Sorrentino o non piuttosto di Donati? Invece di fare quel tiraccio teso, forte, pressato da due avversari, sulla linea dellout, non avrebbe dovuto, come da manuale, mettere la palla fuori in tutta tranquillità, evitando di chiamare allintervento il compagno mettendolo nelle grane?
Di chi è quindi la colpa maggiore? Di Sorrentino o di Donati? Noi propendiamo per Sannino. Nelleditoriale di presentazione, lavevamo ammonito a non rischiare la sorte ripresentando Donati in difesa, proprio nella partita contro quel Bologna con cui allandata era letteralmente uscito di senno perdendo poi il posto in squadra. E invece no. Con scelta scellerata (tanto più che rientrava Muñoz e non cera lemergenza della gara precedente), Sannino lha schierato dietro. Come il predecessore Gasperini. E incredibile come gli allenatori si intestardiscono negando persino levidenza. Donati non è un difensore, non ne ha nè il passo, né la forma mentis e neppure lesperienza (nel ruolo). Può andar bene per una, due partite in condizioni particolari e nulla più. Nessun marcatore degno di questo nome avrebbe mai passato quella palla laterale al portiere distante un chilometro (passaggio tipico invece del centrocampista quale egli è), per di più con due avversari addosso. Non è un caso che sia successo. E non è stato il solo brivido.
Sannino non era diventato allimprovviso un mago, dopo la doppia vittoria, e non è certo uno sprovveduto, pero questo appunto gli va mosso. Insieme ad altri. Quando la squadra stentava a riorganizzarsi e si è notata la mancanza di un regista, Donati andava spostato stabilmente più avanti. Quando gli uomini in campo non ce la facevano più, già ad inizio ripresa, bisognava intervenire coi giusti cambi. In una partita da vincere a tutti i costi, gli innesti di Boselli e del rientrante Hernandez sono apparsi tardivi. Ed alla fine è arrivato puntuale lennesimo passo falso. Intanto il Siena sè involato e il sentito derby col Catania rischia di rivelarsi decisivo.
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”