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Editoriale Palermo – Turno favorevole… malgrado l’arbitro
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11 anni agoon
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RedazioneCon una giornata in meno da giocare e con un doppio turno casalingo che potrebbe lanciarlo definitivamente in orbita, con le distanze immutate dalle inseguitrici e un buon pareggio colto su un campo insidioso, il Palermo ha di che gioire.
Ma è stata dura. E questo soprattutto grazie all’arbitro Merchiori. O meglio per sua colpa. Già, alla vigilia dello scontro, la designazione di un giudice di Ferrara, ovvero a pochi chilometri di distanza da Cesena, per un match delicato per la compagine romagnola, era apparso del tutto inopportuno. Lo sviluppo della gara ha seminato notevoli perplessità sul metro adoperato dalla giacchetta nera, capace di alterare equilibri distribuendo cartellini ad ogni contatto anche veniale. Quattro ammonizioni in quasi 20’ dal fischio d’inizio, farebbero pensare ad una guerra in campo, il che non è stato. E’ apparso chiaro che se avesse applicato lo stesso criterio per tutti i 90’ la partita sarebbe finita con non più di sette uomini per parte. Il più danneggiato è stato il Palermo, nello score dei cartellini, ma a patirne è stato soprattutto lo spettacolo. Forse non è un caso, che al ritorno dagli spogliatoi, Merchiori abbia un po’ tirato il freno a mano: che gli sia arrivata qualche suggerimento riservato, dall’alto? Ovvio che non è in questione la malafede dell’arbitro, inadeguato più che fazioso, ma i risultati sono stati letali per il Palermo e solo la mancata sconfitta copre col suo pietoso manto proteste veementi che sarebbero scoppiate inevitabilmente.
Bravissimo Iachini a non perdere la testa e riuscire a gestire una situazione che s’era fatta complicatissima. Parlare di calcio giocato in partite come questa non ha molto senso. Presentatosi con una mediana nuova negli scudieri di Maresca, stavolta Ngoy e Vazquez, ha dovuto fare subito i conti con un serio infortunio alla testa a Morganella, prontamente tratto fuori (finito in ospedale, fortunatamente senza conseguenze). L’espulsione dell’altro esterno Lazaar l’ha costretto a rivedere tutto. Con un cambio già effettuato, ha tentato di indietreggiare Vazquez al suo posto. L’argentino però non è un incontrista, era ammonito e quindi veniva puntato regolarmente da D’Alessandro nel tentativo di indurlo al fallo da espulsione. Iachini, capita l’antifona, è stato costretto a levare anche lui, bruciando il secondo cambio, per non restare in 9 già alla fine del primo tempo!
Palermo quindi sulle barricate. Costretto a ritardare al massimo la terza sostituzione per non trovarsi sprovvisto in caso di infortunio. E qui è emerso lo spirito di squadra, persino il solitamente abulico Hernandez s’è votato al sacrificio! Il Cesena – che non brilla per capacità realizzative – pur in superiorità numerica non ha praticamente mai più infastidito Sorrentino. La gara si è spenta per tutti. Ma non per l’ineffabile signor Marchioni che ha trovato anche il modo quasi allo scadere di espellere pure Maresca. Pazienza. Il punto è arrivato lo stesso ed a beneficiare degli effetti nefasti di una direzione arbitrale censurabile, sarà semmai lo Spezia, prossimo avversario al Barbera, che si troverà di fronte una squadra in emergenza. Ma pur sempre capolista!
Antonino Pavone (www.antoninopavone.it)
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