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Editoriale Paris Saint Germain: gettate le basi per un futuro roseo a patto che
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12 anni agoon
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RedazioneQuella di ieri non è stata solo la serata della Juventus. Nel tabellone dei quarti di finale cè andato anche il Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti, dopo il doppio confronto disputato con il Valencia: la vittoria esterna per 2 a ed il pareggio interno per 1 a 1 rappresentano il bilancio finale del duello che ha portato i transalpini tra le 8 grandi dEuropa. Un risultato a suo modo storico, dato che non si verificava dalla stagione 1994/1995, quando i parigini che furono poi eliminati, dal Milan, in semifinale. Se teniamo conto che il Psg mancava dalla Champions sin dal lontano 2004/2005, ci rendiamo conto di come Carlo Ancelotti abbia svolto un lavoro egregio alla guida dei transalpini.
Per carità, è giusto sottolineare come lo sceicco Al Thani, a capo della società, abbia scucito fior di milioni per costruire una squadra dalle grandissime potenzialità, grazie ai quali sono arrivati sotto la Torre Eiffel fuoriclasse del calibro di Thiago Silva ed Ibrahimovic (e non solo), ma non sempre i grandi nomi sono sufficienti ad ottenere risultati encomiabili. Ecco perché va riconosciuto ad Ancelotti il merito di aver sin qui trovato il giusto equilibrio allinterno di una squadra con tante potenziali primedonne: da Ibra a Lavezzi, passando per Pastore e Menez.
Non che qualcuno, in tutta onestà, si aspettasse leliminazione contro il meno quotato Valencia, ma il Paris Saint Germain ha sin qui fatto vedere cose importanti nel suo cammino europeo. Ha concluso il girone A al primo posto, pur ammettendo che gli avversari (Porto, Dinamo Kiev, Dinamo Zagarbia) non fossero dei più ostici, ed agli ottavi si è conquistato senza particolari patemi il passaggio del turno.
A guardare la rosa del Psg, ci rendiamo conto di come, sulla carta, ce ne sarebbe abbastanza per arrivare quantomeno in semifinale. Ci sono giocatori di grande esperienza che hanno già vinto la Champions come Maxwell e Thiago Motta, fuoriclasse che inseguono questo sogno e faranno di tutto per coronarlo come Thiago Silva ed Ibrahimovic, e calciatori che vogliono consacrarsi su palcoscenici importanti dopo le tante promesse fatte come Menez, Verratti e Pastore. Inoltre, alla guida cè Ancelotti, che della materia Champions è professore esimio.
Tuttavia, volendo essere realisti, molto dipenderà dallavversario che le urne riserveranno alla compagine transalpina. Che, pur avendo sin qui fatto bene, non sembra allaltezza di squadre come Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Real Madrid. Sembra invece più opportuno dire che, in questannata, siano state gettate concrete basi per potersi consacrare definitivamente nella stagione ventura. A patto che Ancelotti sia lasciato in pace, e gli venga concesso tutto il tempo utile per poter lavorare serenamente. Poi, si sa, il calcio ci insegna da sempre che nulla è da dare per scontato: neppure che il Paris Saint Germain possa arrivare sino in fondo. Ce ne stupiremmo tutti, ma non sarebbe la prima volta, nel mondo di questo bellissimo sport
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