Pagelle Juventus
Editoriale Parma – E fanno 15!
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11 anni agoon
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RedazioneE fanno 15. Sono i risultati utili consecutivi.
E fanno 21, i punti nelle ultime dieci partite. Solo la Juventus dei record, con 26, ha fatto meglio. Proprio la stessa Juventus che ha timbrato l’ultima sconfitta dei ducali, al Tardini, agli albori di un novembre che ora pare lontanissimo.
E fanno 43, i punti in classifica, che dicono che la salvezza, sbandierata come obiettivo d’inizio stagione, è in cassaforte. Ma fa sorridere che qualcuno possa ancora pensare che sia quello, il punto di arrivo di una stagione diventata troppo bella per non regalare ancora qualche gioia.
Se novembre sembra lontano…sembra invece così vicina l’Europa dei ricordi, quella di un Parma senza pretese che giocava per divertirsi finendo col divertire e fare scuola, di risultati, di umiltà, di calcio. Di successi. Sembra ieri Wembley, oggi. Anche se ormai la speranza è che ce ne sia un’altro domani, così bello e perfetto da non sembrare vero.
Perché il Parma che si è preso il derby d’Europa contro il Verona, che senza Jorginho ha perso tanto, ammettiamolo, e che ha fatto il suo ma è stato pochino, è stato sintesi perfetta di come si vince. Bello, divertente seppur lezioso e sciupone, ma anche cinico, sfrontato, e si, fortunato.
Gli episodi che un giorno possono girare contro, sono andati tutti dritti: il portiere avversario impreciso, ma non gli si può far colpa della gran giornata di Cassano che ha fatto venire il mal di testa ai suoi difensori, l’arbitro De Marco indulgente su un paio di episodi non netti ma dubbi.
E’ stata la domenica perfetta, in un Tardini illuminato da due tifoserie grandiose nella loro luce di colori e cori. L’unica macchia, tra un Cassano che brilla e chiama Prandelli ed un Paletta che il cittì l’ha già convinto, è proprio l’ammonizione di quest’ultimo. Diffidato da lungo tempo, prima o poi il giallo doveva arrivare. Ma gli toglierà la sfida nel tempio del calcio a quel Milan che tanto lo ha bramato, nell’estivo mercato. E toglierà ai gialloblù un muro, che lui e Lucarelli hanno reso insuperabile.
Ma forse è giusto che la prova di maturità debba arrivare proprio a San Siro, proprio contro il Milan che di Donadoni fu casa, e di Cassano, oggi più che Fanta, salvezza con l’ormai arcinoto seppur dimenticato “ombrellino” nel cuore, proprio contro una squadra in crisi di gioco risultati e identtà, proprio senza quella roccia che costringerà il tecnico a qualche esperimento tattico nuovo.
Sarà domenica, a dire che finale di stagione sarà per il Parma, che ha voglia di sognare l’Europa, ma deve fare tanti piccoli, dignitosi, umili, passi per tornare ad essere l’orgoglio della propria curva.
Francesca Devincenzi
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