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Editoriale Parma – Il malato immaginario in via di guarigione
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11 anni agoon
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RedazioneCera una volta un malato immaginario. Una squadra che non sapeva vincere, pur essendo stata costruita per farlo. Cera una volta una squadra che doveva trovarsi, per imparare il proprio valore.
Poi arrivò Parma – Atalanta, e il malato immaginario improvvisamente scoprì di poter guarire. Sono bastate quattro prodezze, quattro azioni occasionali, non figlie di un gioco corale o di orchestrazioni studiate, quattro reti da cineteca, a regalare la prima vittoria stagionale ed una boccata daria che vale ben più di tre punti agli uomini di Donadoni.
Che di gol ne hanno fatti quattro, ma incassati tre. Su errori gravi, clamorosi, madornali. Difesa alta, uomini che non tornano, diagonali non fatte, palle perse da chi il gioco dovrebbe crearlo. Roba da parrocchia. Come lespulsione di Amauri: da un veterano, un vaffa al direttore di gara non te lo aspetti.
Parma-Atalanta racconta di un malato immaginario ora più consapevole dei propri anticorpi. Racconta di quello che la medicina chiama effetto placebo, il calcio, morale. Quella cosa che ti fa sentire forte come un leone, e manderà il Parma a Firenze sullonda della speranza, anzichè quella della depressione.
Racconta di un Cassano che può illuminare e farsi appaludire, di un Sansone che fa la pace con Donadoni. Di un tecnico che firma la pace (armata) con curva e stampa, dopo polemiche e battibecchi.
Racconta di una stagione, che tra errori da correggere ed altri (dellavversario) di cui approfittare, prodezze irripetibili (Mesbah da fuori, Rosi in serpentina e Parolo al volo sono da cineteca) ed altre da cui ripartire, è iniziata, sorniona, con la prima sera casalinga dautunno. Ed ora dovrà solo parlare di punti da recuperare, vittorie da raccogliere, sogni da regalare. Per onorare il Centenario, il mercato, i sogni. Che qui a Parma, sono nellaria, come la nebbia ed il sapore, agrodolce, di prosciutto e cibo. Dolci, come la medicina giusta, nel momento in cui non si poteva farne a meno.
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