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Editoriale Roland Garros – Giove Pluvio stoppa il torneo
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11 anni agoon
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RedazionePoco più di due giorni fa, quando Novak Djokovic rischiò seriamente di non giocare la sua comoda partita di debutto col belga Goffin, conclusi questo mio spazio con la speranza di vedere un giorno il centrale del Roland Garros col tetto come il Central Court di Wimbledon. Sarà perché gli inglesi si credono inventori di tutti gli sport o forse perché i francesi hanno dato vita al tennis nella giocando alla palla corda, ma la situazione è trasversale e tocca due modi diversi di interpretare questo sport.
A Wimbledon si diceva: Never on Sunday, la finale non sarà mai di domenica. Dopo aver annusato il profumo dei dollari, dal 1982 si gioca lultimo giorno della settimana. Al campo centrale londinese non volevano il tetto e da tre edizioni ce lhanno e grazie a Dio, pardon grazie alla Regina questo salva parecchie volte il programma. Possibile che i francesi siano così chiusi? No, non lo sono. Jean Gachassin, ai più sconosciuto ma presidente della Federazione Francese Tennis, ha nel cassetto un progetto da 340 milioni di euro per riqualificare larea del quartiere del XVI arrondissement di Parigi: 1700 metri quadri per i tennisti, 4000 per i tifosi, demolizione e ricostruzione del campo 1 e udite udite il Chatrier messo a nuovo.
I soliti ambientalisti bigotti fanno blocco e chiedono che il Roland Garros abbandoni i platani verdi delle serre dAuteuil per abbracciare il cemento e lasfalto dellautostrada A13. La data fissata è il 2018, ne passerà ancora di tempo e chissà quanta acqua cadrà ancora sui campi in terra battuta. Nel mentre Nole Djokovic passeggia su Guido Pella, il nostro Fabio Fognini guadagna il terzo turno battendo il ceco Rosol (il famoso giustiziere di Nadal a Wimbledon) 6-1 al quarto: peccato che debba affrontare proprio il maiorchino
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